Cantù, l’aria è già bollente fra soldi e ritardi: sui social la protesta degli americani

Randy Culpepper e Charles Thomas si sfogano suTwitter e Instagram

Randy Culpepper (Ciamillo)

Randy Culpepper (Ciamillo)

Cantù (Como), 3 settembre 2017 - È senza pace l’estate della Pallacanestro Cantù che si trova costretta a gestire un altro caso che potrebbe trasformarsi in una vera e propria polveriera: il mezzo sono i social network, i protagonisti della vicenda Randy Culpepper e Charles Thomas. I due giocatori nella giornata di ieri hanno usato i loro account Twitter e Instagram per gridare al mondo il malcontento perla situazione che si vive nel ritiro canturino.

Il primo a sollevare la polemica era stato Randy Culpepper con la frase: «It’s Waaaayyyyy to early to be late with the bread» traducibile con un semplice: «E’ davvero troppo presto per essere in ritardo con il pane», con la parola bread tradotta come pane, ma che in slang americano si usa anche per indicare il denaro. Un’affermazione decisamente sospetta dopo appena una quindicina di giorni dall’inizio del ritiro. A gettare ulteriore benzina sul fuoco era poi arrivato, sempre via social, il commento di Thomas (che già negli scorsi giorni si era lamentato dell’albergo dove alloggia attualmente Cantù): «Worst decision I’ve made by far», traducibile come: «La peggior decisione mai presa». A cui poi erano seguiti altri commenti poco edificanti sulla situazione con il giocatore che si è chiaramente lamentato per il trattamento ricevuto dalla società. Una vera e propria bomba sulla situazione canturina e che certamente non potrà passare sottotraccia. Che i due giocatori arrivino ad esporsi in questo modo, dopo appena due settimane dal via della nuova stagione, soprattutto Culpepper che già aveva avuto Gerasimenko come proprietario nella stagione 2014/2015 (quando lo statunitense aveva indossato la maglia dei russi del Krasnyj Oktjabr la società di Volgograd che fu di proprietà dell’attuale patron canturino che poi aveva chiuso al’attività nel 2016), è certamente sintomatico di un qualcosa che non funzioni per il verso giusto.

Una serie di problemi che stanno colpendo al cuore Cantù che, appena qualche giorno fa, si era vista costretta a ritirare in fretta e furia la campagna abbonamenti dopo aver ricevuto una marea di critiche dalla tifoseria che non aveva gradito le scelte societarie relative alla gestione del palazzetto di Desio (dove anche quest’anno in canturini giocheranno le gare interne). Il nodo della questione era legato alla decisione di Cantù di escludere il secondo anello del Pala Desio quale settore dove poter sottoscrivere un abbonamento stagionale (cosa invece possibile fino alla scorsa stagione). Il giorno successivo Cantù aveva provato a mettere una pezza alla frittata fatta, con il risultato di ricevere ulteriori critiche. Questo senza dimenticare la fine burrascosa del rapporto con Carlo Recalcati, la scelta di un direttore sportivo, Pier Francesco Betti, a tempo e infine la questione allenatore con la scelta di Bolshakov esonerato nella scorsa stagione e richiamato in fretta e furia in estate per riprendere il comando senza però sapere se per reale scelta o più per necessità (nell’impossibilità di trovare un’altra figura disposta a guidare Cantù in panchina). Ora i messaggi infuocati di Culpepper e Thomas nell’attesa di sapere quale sarà ora il risultato per questo duplice sfogo. Certo la stagione 2017/2018 non sembra iniziare sotto i migliori auspici per Cantù e inizia a serpeggiare una certa preoccupazione sul domani della società.