Cantù, il nipote del boss ferito: un agguato “mirato”

La sparatoria presenta lati oscuri e inquietanti di Daniele De Salvo

SCENARIO Via Al Monte, teatro della sparatoria di sabato all’alba

SCENARIO Via Al Monte, teatro della sparatoria di sabato all’alba

Como, 12 ottobre 2015 - Cantù come Africo, San Luca o Platì, le roccaforti calabresi della ‘ndrangheta, dove per regolare gli sgarri si spara per strada. Che l’agguato in piena regola compiuto sabato all’alba nel cuore della cittadina lariana sia stato commesso da affiliati alla malavita organizzata non è ancora certo, lo stile però sembra quello. Che a terra sia poi rimasto Ludovico Muscatello, buttafuori 23enne di Novedrate, nipote del boss 81enne Salvatore, ritenuto il capo della Locale di Mariano Comense e del crimine dell’intera Lombardia, sembra ulteriormente avvalorare tale ipotesi. Gli investigatori della Mobile di Como, coordinati dal sostituto procuratore Simona De Salvo, al momento tuttavia non escludono nemmeno altre ipotesi, come quella di una spedizione punitiva legata agli appartenenti al popolo della movida brianzola.

A quanto sembra, infatti, il giovane guardaspalle da discoteca avrebbe spesso utilizzato le mani e molti frequentatori dei locali dove presta servizio ce l’avrebbero con lui per i suoi modi bruschi e violenti. Anche Gonzalo Facuno Cambria, argentino di 25 anni che abita nel capoluogo, rimasto ferito di striscio ad una gamba, farebbe parte dello stesso giro, in passato è rimasto coinvolto in diverse risse. Al momento si indaga per tentato omicidio.

Chi ha premuto il grilletto era a bordo di un’auto insieme ad altre persone, poi sparite subito nel nulla. Sono stati esplosi a raffica sei colpi di piccolo calibro: tre sono andati a segno. Due hanno raggiunto la gamba e la schiena a pochi millimetri dalla colonna vertebrale del rampollo del mammasantissima, uno il polpaccio del sudamericano, gli altri non hanno invece mancato il bersaglio. Dalla procura e dalla questura non trapela nulla, nessuno tuttavia sottovaluta il coinvolgimento dell’erede del presunto capo dei capi e il timore è che alla prima sparatoria ne possano seguire altre per pareggiare i conti.

di Daniele De Salvo