Cantù, coca e mafia: stangata sul clan Muscatello

Vent’anni a Giuseppe, dieci ai due figli e quindici per Tripepi

Carcere (foto di repertorio)

Il carcere di San Vittore.

 Cantù, 30 giugno 2015 - Oltre 30 condanne a pene che superano i vent’anni di carcere, cinquanta rinviati a giudizio per il prossimo 25 settembre e alcune assoluzioni. Si è conclusa ieri nell’aula bunker di San Vittore, l’udienza preliminare per un vasto giro di droga, furti e altri reati di cui, a vario titolo, erano accusati oltre cento imputati, tra cui una ventina di comaschi, alcuni dei quali hanno scelto il rito abbreviato giunto ieri a sentenza.

Tra questi, Luciano Nocera, 46 anni di Lurate Caccivio, condannato a 4 anni e coinvolto nell’omicidio di Ernesto Albanese, ucciso un anno fa nei boschi di Guanzate e ritrovato alle spalle di un’abitazione, sempre a Guanzate, lo scorso ottobre. Ai rapporti tra i due legati allo spaccio di stupefacenti, sarebbero da ricondurre i motivi di quell’omicidio, e in particolare ai tentativi di Albanese di svincolarsi da Nocera, con cui lavorava da tempo, e che lo aveva introdotto nell’ambiente della criminalità della Bassa Comasca come suo uomo di fiducia. A Nocera il gup Giuseppe Gennari, ha riconosciuto il ruolo di collaboratore, e le dichiarazioni rese davanti ai magistrati della Dda di Milano e durante la stessa udienza preliminare.

Vent'anni di carcere per Giuseppe Muscatello, 53 anni di Novedrate, 10 anni per i suoi figli: Salvatore, 30 anni e Stjven, 26 anni, entrambi domiciliati a Mariano Comense. Sono tutti legati alla famiglia di Salvatore Muscatello, 81 anni, riconosciuto in Infinito come capo della locale di ‘ndrangheta di Mariano Comense, e coinvolto nuovamente un anno fa nell’indagine Muscatello-Galati. Per Diego Tripepi, 56 anni di Mozzate, il giudice ha stabilito una condanna a 15 anni di carcere, nonostante le dichiarazioni, spesso contrastanti, rese in varie fasi dell’indagine.

Condanne anche per Silvano Melillo, 55 anni di Cassano Magnago e per la compagna Lorena D’Anna, 33 anni di Turate: 10 anni al primo, braccio destro di Nocera e a sua volta coinvolto nell’omicidio Albanese con accuse relative all’occultamento del cadavere, 6 anni alla donna. Gli imputati erano stati arrestati in varie tranche negli ultimi anni in un’inchiesta, che vedeva al centro i clan Muscatello e Crisafulli, su un presunto traffico di cocaina gestito grazie ai legami con storiche famiglie della ‘ndrangheta. A una parte degli imputati è stata contestata l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico con l’aggravante mafiosa. Archiviazione per Alessandro Crisafulli, fratello del boss Biagio Crisafulli: per lui erano stati chiesti 20 anni di carcere. Assolta per non aver commesso il fatto anche Daniela D’Orsi, 49 anni di Casnate con Bernate.