Schiacciato da una lastra: quattordici indagati per la morte dell’operaio

Cadorago, Oscar Bricalli restò ucciso sulla Pedemontana di Paola Pioppi

L’ACCUSA Gli indagati rispondono  di omicidio colposoVISMARA BRIANZA LENTATE PEDEMONTANA LAVORI

L’ACCUSA Gli indagati rispondono di omicidio colposoVISMARA BRIANZA LENTATE PEDEMONTANA LAVORI

Cadorago (Como), 30 marzo 2015 - La lastra di cemento si era sganciata, travolgendolo. Il cavo in acciaio non aveva retto al peso, di oltre due tonnellate, del prefabbricato che sarebbe stato adagiato sulla vasca di contenimento delle acque, non appena Oscar Bricalli, operaio di 52 anni residente a Caspoggio, si fosse spostato al termine delle gettata di calcestruzzo. Per la sua morte, avvenuta il 16 gennaio 2013, all’interno del cantiere Pedemontana nel tratto di Cadorago, il sostituto procuratore di Como Antonio Nalesso ha concluso le indagini per omicidio colposo, ipotizzando profili di responsabilità, a vario titolo, per quattordici persone, tutte responsabili dell’attuazione e vigilanza di uno o più aspetti della legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Per la morte di Bricalli, risultano indagati Franco Tolentino, 58 anni di Roma, Arturo Sertori, 64 anni di Chiuso, Raffaele Ghezzi, 47 anni di Merate, Giuseppe Parenti, 74 anni di Piacenza, Luigi Parenti, 70 anni di Piacenza, Cesare Pierluigi Montenet, 46 anni di Piacenza, Simone Milani, 34 anni di Piacenza, Daniele Amati, 36 anni di Gossolengo, Valter Morcotti, 44 anni di Cadeo, Manuel Piccoli, 32 anni di Piacenza, Ernesto Filippi, 54 anni di Travo, Ivan Bassi, 44 anni di Piacenza, Alessandro Demarin, 44 anni di Torino e Nelson Yovani Vasquez Torres, 20 anni di Milano. Tolentino figura in quanto amministratore delegato della Pavimental, società con sede a Roma, appaltatrice dei lavori sul tratto in cui era avvenuto l’infortunio, e committente della fornitura di posa delle lastre a traliccio. Alla stessa società, sono riconducibili le figure di Sertori in qualità di direttore tecnico, Ghezzi direttore di cantiere dell’unità operativa di Turate. Alla Paver di Piacenza, azienda costruttrice delle lastre pavimentate, fanno riferimento Parenti Giuseppe presidente del Cda e Parenti Luigi amministratore delegato, Montenet delegato in materia antifortunistica, Milani responsabile del servizio qualità, Amati responsabile di stabilimento, Marcotti caporeparto addetto alla produzione, e infine Piccoli, lavoratore dipendente addetto al controllo dei manufatti prima del carico sui mezzi di trasporto.

Filippi è chiamato in causa in quanto capocantiere e responsabile del montaggio delle lastre a traliccio, Bassi era invece il caposquadra del gruppo addetto al montaggio. Infine Demarin era ispettore di cantiere e Vasquez Torres incaricato di svolgere i controlli visivi sui prefabbricati. Nei rispettivi ruoli, viene contestata l’immissione sul mercato le lastre non rispondenti alla normativa, mancato aggiornamento le istruzioni di montaggio, omissioni nella formazione dei dipendenti, mancata vigilanza nelle varie fasi, ma anche di insufficiente attenzione alle procedure seguite durante la posa.