Colpo Briantea84, ecco l'azzurra Morato

L’ultima donna a giocare a Cantù fu Gonzales nel 2009. L'ex Santa Lucia: "Orgogliosa di essere qui"

Laura Morato

Laura Morato

Cantù, 26 giugno 2016 - La Briantea84 Cantù scalda il mercato. Laura Morato, azzurra della nazionale femminile ed ex Santa Lucia, entra a far parte del team del presidente Alfredo Marson: prima di lei l’ultima donna a vestire la maglia del sodalizio canturino risale al 2009, quando la quota rosa di casa Briantea84 era americana, Loraine Gonzales, oro a Pechino 2008, in Italia col marito giocatore (David) e due figli.

Ventuno anni originaria di Padova, dove nel settembre 2010 è iniziata la sua avventura col basket in carrozzina, Morato dal 26 al 29 giugno sarà impegnata ad Atri per l’Europeo femminile, divisione B, con Spagna e Turchia. Il suo ruolo è ala piccola, con una classificazione di 2.0 punti, ma l’abbattimento previsto dal regolamento italiano per favorire le presenze in rosa la porta a giocare con zero punti, permettendo al quintetto canturino molteplici soluzioni offensive. Una carriera percorsa in tutti i passaggi fondamentali: minibasket e serie B nel Padova Millennium Basket, allenata da Primo Fior e Franco Lacchin. Poi, il salto di qualità e il volo spiccato verso Roma, tra i grandi del basket: dal 2014 al servizio di coach Carlo di Giusto con la maglia del Santa Lucia, fino alla stagione appena conclusa. Oggi, si apre l’avventura Cantù. Senza mai dimenticare gli studi, con una laurea in archeologia in arrivo. Giovane ma determinata, grazie al basket in carrozzina ha ritrovato il sorriso e ripreso in mano la sua vita.

Era il Ntale 2006: un incidente casalingo, inciampa e picchia la schiena sullo stipite della porta. Subito una sensazione di bruciore e un po’ di fatica a camminare: la mattina successiva, al risveglio, non riesce più a muovere un passo. «Non è stato facile da accettare: i primi periodi sono stati molto difficili. Poi, grazie all’insistenza di un’amica ho provato a giocare a basket: ci ho messo un po’ a decidermi ad andare in palestra, non ne volevo sapere. Da quel giorno la mia vita è cambiata, la pallacanestro mi ha ridato il sorriso. Ora inizia la mia avventura a Cantù, sono orgogliosa di poter far parte di questo gruppo».