Escalation di furti a Como, borseggiatori in funicolare e ladri di biciclette in centro

Per contrastare il fenomeno, particolarmente florido nel periodo estivo, in Questura hanno istituito una squadra speciale di Roberto Canali

La funicolare Como-Brunate (Cusa)

La funicolare Como-Brunate (Cusa)

Como, 25 agosto 2014 - Non possono stare tranquilli nemmeno mentre ammirano l’azzurro del lago e il panorama della convalle dall’alto della salita di Brunate i turisti in vacanza in città, obiettivo dei borseggiatori che in questi giorni si sono spinti addirittura sui vagoni della funicolare. Così anche farsi una foto ricordo dall’alto della balconata che domina il primo bacino del Lario. meta obbligata per tutti gli stranieri di passaggio in città, per molti si è trasformata in una disavventura. È sufficiente distrarsi un attimo per dire addio a portafogli e cellulari, addirittura qualcuno è stato scippato all’interno del vagone, da abili borseggiatori confusi con i turisti. Nei giorni scorsi la disavventura è toccata anche a un cittadino di Como. Aveva preso la funicolare per raggiungere Brunate e mentre si trovava a metà della salita il suo cellulare ha squillato. 

«Ho risposto a una chiamata e sono stato alcuni minuti a parlare con un amico, poi ho riposto l’apparecchio in tasca - ha raccontato alla polizia - ma quando sono sceso a Brunate mi sono accorto che il mio cellulare era sparito. Qualcuno me l’ha sfilato mentre scendevo, non me ne sono neppure accorto. Attorno a me c’erano solo turisti e del ladro neppure l’ombra». Non è stato l’unico, in città in questo periodo i furti ai danni dei turisti si sono moltiplicati. Gli scippatori colpiscono nei luoghi più affollati. Dai mercati agli approdi dei battelli della Navigazione, ma anche i tavolini dei bar e i ristoranti all’aperto non sono immuni dalle brutte sorprese. I comaschi lo sanno e girano con gli occhi sempre bene aperti, ma anche loro sono costretti a pagare il loro dazio ai ladri.

In cima alle classifiche dei furti ci sono le biciclette, indispensabili per muoversi da un capo all’altro della zona pedonale. C’è chi in un paio di mesi se ne è viste rubare addirittura cinque, sparite in un baleno mentre era fermo per un caffè al bar o aveva fatto capolino in un negozio per una commissione. Per contrastare il fenomeno in questura hanno addirittura istituito una squadra speciale, con il compito di mettere un freno, in tutti i sensi, all’escalation di furti. È grazie a loro se nei giorni scorsi è stato pizzicato un giovane marocchino di 27 anni, Said Sadiki, che si era specializzato proprio nei colpi ai danni dei ciclisti. Girava in città pedalando in bicicletta, naturalmente rubata, con un piccolo armamentario dello scasso in tasca. È stato riconosciuto grazie alle telecamere che monitorano il parcheggio della Funicolare, che lo avevano immortalato mentre rapido come un fulmine rubava la bici di un pendolare. 

A incastrarlo sono state le scarpe da ginnastica, vistose e senza stringhe, che non cambiava mai. Intanto in città c’è già chi pensa a una sorta di numero di targa, simile a quella dei ciclomotori, da imprimere sul telaio delle bici. Qualcuno addirittura si è spinto oltre adesso gira in pattini a rotelle. «Almeno questi non possono sfilarmeli dai piedi», si giustifica sorridendo.