Bellagio, il parco di Villa Melzi incoronato come il più bello d'Italia

Costruito a inizio '800 fu fonte d'ispirazione per Andrea Appiani, Antonio Canova e Stendhal

Uno scorcio del parco di Villa Melzi (Foto Villa Melzi)

Uno scorcio del parco di Villa Melzi (Foto Villa Melzi)

 Bellagio (Como) 27 luglio 2016 - E' andato al parco di Villa Melzi d'Eril il premio per "Il Parco più bello d'Italia" giunto alla XIV edizione, con la premiazione che si è svolta oggi a Milano. Gestito dalla famiglia Gallarati Scotti il maestoso giardino è stato selezionato tra oltre mille concorrenti in tutta Italia e sottoposto al voto di esperti. Un premio prestigioso per il complesso in stile Neoclassico realizzato tra il 1808 e il 1810 per Francesco Melzi d’Eril (1753-1816), duca di Lodi, vice presidente della Repubblica Italiana con Napoleone e, successivamente, gran cancelliere del Regno Italico. 

Il nobile affidò l’incarico all’architetto e ornatista Giocondo Albertolli (1742-1839), esponente di grande rilievo del neoclassicismo,  quale chiese una villa di aspetto sobrio e elegante, le cui linee e volumi semplici mettessero ancor più in risalto il meraviglioso paesaggio circostante. Dimora di Melzi al termine della carriera politica e sua residenza estiva fino alla morte (1816), la villa venne  decorata ed arredata dai più noti artisti dell’epoca: oltre a Giocondo Albertolli, autore di gran parte degli arredi e della decorazione interna, si segnalano i pittori Andrea Appiani (1754-1817) e Giuseppe Bossi, (1777-1815), Alessandro Sanquirico (1777-1849), gli scultori Antonio Canova (1757-1822), Giambattista Comolli (1775-1830), Pompeo Marchesi (1789-1858), il bronzista Luigi Manfredini (1771-1840).

I giardini all’inglese,arricchiti da sculture, furono progettati dell’architetto Luigi Canonica e dal botanico Luigi Villoresi, entrambi responsabili della sistemazione del parco della villa Reale di Monza. Per l’apporto di insigni artisti e tecnici e per lo speciale accordo che si era instaurato con Francesco Melzi,l’insieme configura un luogo di rara armonia, ammirato tra gli altri da Stendhal che ne descrisse la bellezza in Rome, Naples, Florence nel 1817.