A Bellagio sempre più stranieri e anziani

Diffusi i risultati del sondaggio avviato nell’estate 2015. Londra la città più rapprsentata dai vacanzieri

Il centro storico di Bellagio

Il centro storico di Bellagio

 Bellagio, 13 gennaio 2016 - Sono arrivati in tanti e sono stati «schedati». I turisti che hanno trascorso poche ore, o più giorni, dell’ultima estate a Bellagio sono stati passati ai raggi x di un sondaggio - «La mia Bellagio» - messo in campo dall’Assessorato e dalla Commissione al Turismo. L’obiettivo? Stilare i pro e contro di una vacanza nella Perla del Lario, migliorare i punti di forza e, dove possibile, correggere le criticità. L’analisi è stata affidata all’Università laziale di Cassino e a due professori: la prima, Federica Moina, impegnata già sul campo nella raccolta dati e nell’elaborazione, e il secondo, Giuseppe Muti, nella supervisione scientifica finale.

Sono stati 2300 i questionari distribuiti, 2108 quelli analizzati, fra luglio e settembre, con un picco del 56% di schede compilate proprio sul finire della stagione. Bar, ristoranti, piazze, negozi e anche hotel. Il sondaggio, in italiano e ingelse, attendeva tutti «implacabile» nei principali luoghi del borgo. «Lo studio – spiegano dal Comune – è costato circa mille euro, reperite da un pool di alberghi e ristoranti che, attraverso l’associazione Promobellagio, si sono autotassati integrando la quota annuale». Oltre a tracciare la carta d’identità del turista tipo, il sondaggio chiedeva di esprimersi sull’accoglienza e i servizi del paese. La fotografia del «vacanziero» di lago è precisa. Età media fra i 50 e 70 anni, impiegato o pensionato, spesso laureato, il «flaneur» amante di Bellagio arriva dal Regno Unito (26%), dall’Italia (17%), dagli Stati Uniti (14%) e dall’Australia (8,6%), ma anche in piccole percentuali dalla Siria e dal Bahrein. Londra, Sydney e Melbourne fra le città più rappresentate, a testimonianza che il 54,5% del turismo a Bellagio è anglofono. La maggior parte dei visitatori è «sbarcata» dal centro lago (26%), da Como (11,6%) o da Milano (8,9%) per un’escursione di un solo giorno nel 47% dei casi, o per alcune notti nel 26% delle schede.

In 1479 su 2108 erano della «matricole» delle bellezze di Bellagio e ci sono arrivati per il passaparola (33%) o per la grande fama (29%). Visita alle ville, alla Punta Spartivento, alle piccole frazioni del paese, poi gite in barca, bici, ma anche canoa oltre alla più classica delle attività: la passeggiata con stop enogastronomico. Per questo il 72% degli intervistati si muove senza guida cartacea e il 52% va a zonzo senza mappa, lasciandosi piuttosto ispirare dall’istinto e dai consigli in loco. A meno che non si parli di internet: poco meno del 20% conosce e ha consultato il sito e il 12,7% ha navigato su . In pochi però conoscono gli eventi e gli altri must dell’estate bellagina: solo l’11% sa del Bellagio festival, il 6,5% conosce il Museo della navigazione e poco più del 4% la Torre delle Arti. Bellagio viene descritta come tranquilla nel 56% dei casi ma per il 28,3% è costosa. Ed ecco le note dolenti: pochi parcheggi, troppo traffico nel borgo e sistema wi fi gratis che non funziona. Aggiungi qualche difficoltà con le informazioni sul sistema della navigazione, i negozi chiusi la sera ed ecco che il sondaggio passa ora nelle mani del Comune per provare a far splendere la perla ancora di più.