2009-04-30
di CORRADO CATTANEO
— MARIANO COMENSE —
UNA LINGUA di terra dove abitano circa quattromila persone e dove trova posto anche un’ampia zona industriale che si incunea nella provincia di Monza e Brianza. Il centro di Mariano è distante quattro chilometri e mezzo, il confine con Giussano o Seregno è ad appena qualche centinaio di metri. È la frazione di Perticato, zona dove in questi giorni tira forte il vento della protesta e dove la panacea di tutti i mali brianzoli da qualche decennio a questa parte, la secessione, ha ormai dato vita a una lista elettorale pronta per correre per le prossime Amministrative. Un’inedita formazione politica, Uniti per Perticato, pronta a sfidare il sindaco leghista Alessandro Turati e il candidato del centrosinistra Renato Mauri sul terreno dell’indipendentismo.

QUI, tra le case di quello che un tempo era Casale Perticato, dove sino agli anni Settanta i residenti si contavano a centinaia e oggi dopo decenni con tassi massicci di immigrazione ci si avvicina ai quattromila quando l’intera città supera i 22.000, il vessillo di «Mariano ladrona» sta già raccogliendo adepti. A sventolarlo è Francesco “Franco Cico” Salerno, 43 anni il prossimo 8 maggio, natali a Vicari, in provincia di Palermo ma perticatese dal 1970, di professione muratore-montatore, che in un gruppo sul sito internet Facebook ha già raccolto 132 sostenitori al progetto ma che da domani sino a domenica piazzerà gazebo per la frazione così da raggiungere le 200 firme che gli permetteranno di trasformare «un’idea che piace già a molti», spiega, in una lista elettorale vera e propria. Lui conta di farcela, «non dovrebbe essere un problema», dice, anche perché «siamo una lista indipendente e apolitica che si batte solo per il bene della nostra comunità». Bene che si riassume in sette punti che spaziano dalla creazione di un parco giochi a quella di un centro di aggregazione giovanile, dall’apertura di un ambulatorio di guardia medica sino alla sistemazione di strade, cimitero, illuminazione pubblica e via dicendo.

TUTTO naturalmente da fare «subito, già nella prossima Amministrazione, grazie all’elezione di almeno un consigliere», spiega, per arrivare poi al più presto «all’indipendenza da Mariano tramite un referendum». A dargli manforte l’antica voglia di separatismo della frazione: solo per fare un esempio l’unica linea di trasporto pubblico verso Mariano oggi esistente è arrivata nel 1982, ma i residenti la chiedevano dalla seconda metà degli anni Cinquanta. «Mentre a Mariano si spendono tanti soldi per opere pubbliche discutibili e a volte inutili, qui si è fatto poco, per questo ci piacerebbe avere un Comune tutto nostro per governarci come si deve», tuona Salerno.