2008-07-13
di CORRADO CATTANEO
— CERMENATE —
JUAN CARLOS Aucalle Coronel, 35 anni, originario del Perù ma in Italia da anni, domiciliato a Milano. È l'identità del transessuale trovato cadavere nella mattinata di venerdì da un passante a pochi passi della Novedratese, nella zona sud del paese. Per risalire al suo nome i carabinieri hanno dovuto lavorare sulle impronte digitali del 35enne visto che chi lo ha ucciso si è portato via la borsetta con i documenti della vittima. Juan Carlos in questa parte di Cermenate, sui bordi di una Provinciale dove la prostituzione la si esercita anche in pieno giorno, lavorava da almeno cinque anni.

LE IPOTESI su cui lavorano gli investigatori continuano a portare, per la modalità con cui è stato eseguito il delitto, a una rapina finita male - episodio non raro in queste strade ai danni delle lucciole - o all'aggressione di un cliente mentre la pista di un eventuale regolamento di conti nel mondo della prostituzione in queste ore viene scartata. Il fatto che dal luogo del delitto, una strada sterrata spesso usata dai transessuali che lavorano nella zona per appartarsi con i propri clienti, sia sparita la borsetta con l'incasso della nottata di lavoro del peruviano avvalora queste tesi, unitamente al fatto che il transessule è stato prima picchiato con pugni sul volto e poi investito con un'auto senza che, almeno a una prima disamina, per ucciderlo siano state usate armi.

PER FARE CHIAREZZA ieri sul corpo dell'uomo il sostituto procuratore Maria Vittoria Isella ha fatto eseguire l'autopsia, i cui esiti si conosceranno solo nei prossimi giorni. Ma gli investigatori stanno eseguendo accertamenti anche su tutto ciò che è stato trovato sul luogo del delitto nella speranza di trovare impronte o materiale organico che possa far risalire al o ai responsabili.

INTANTO nella zona ci si interroga sul degrado di una Provinciale e di un territorio che con il fenomeno della prostituzione e con il corollario di violenze e criminalità ad esso collegato fa i conti da decenni. Il sindaco di Cermenate, Federica Bernardi, scuote la testa: «Facciamo il possibile ma con le risorse e i limiti legislativi che ci sono non riusciamo a eliminare il fenomeno», spiega. Anche il collega di Carimate, Pellegrino Roccucci, manda tutte le sere i suoi vigili sulla Novedratese e negli ultimi mesi ha multato 51 clienti, ma anche questo non basta. Ad Arosio nel '98 per tenere lontano le prostitute dalle case era anche nato un comitato che ogni sera faceva scendere per strada i residenti: «Nel 2006 abbiamo smesso - spiega Candido Pozzoli, uno degli ideatori dell'iniziativa - è stata una bella esperienza ma da soli ci siamo resi conto che non saremmo mai riusciti a sconfiggere il fenomeno».