Milano, Roma e la scommessa che si gioca sui cieli

Un maggior numero di collegamenti aerei non serve ad assicurare a milanesi e romani più possibilità di andare in vacanza a Singapore. Serve, invece, a portare più turisti e viaggiatori d’affari da noi

Milano, 20 luglio 2017 -

LA LETTERA

Caro direttore, leggo che qualcuno lamenta i pochi voli su Milano dall’Oriente e dalle Americhe. Le società aeree hanno già fatto le loro scelte e tra le capitali voi non c’eravate, contentatevi delle rotte che vi ha portato la società Neos e viaggiateci senza rimorsi e pianti. Malpensa ha assunto potere più per effetto politico che per reale valore commerciale. Il problema a mio parere è un altro: fare gruppo tutti insieme, tra gli aeroporti italiani, ognuno con le sue potenzialità per superare le aggressioni commerciali straniere.

Stefano Barbolla, Roma

LA RISPOSTA

Il problema non è creare competizione fra Milano e Roma. Né alimentare una polemica su questo tema. In gioco c’è la competitività, e quindi la ricchezza, dell’intero Paese, isole incluse. Nel senso che trasporti adeguati - quelli aerei in primis - significa un migliore sistema economico nazionale. Purtroppo, però, questo Paese è mal collegato con le capitali internazionali del business e del turismo. Un vero peccato: perché poter contare su un sistema migliore di quello attuale equivarrebbe a dare ossigeno all’intero sistema economico italiano. È un punto cruciale: senza aerei, treni, navi e autostrade il Paese rimane isolato. Quindi incapace di attrarre e produrre. Un maggior numero di collegamenti aerei non serve ad assicurare a milanesi e romani più possibilità di andare in vacanza a Singapore. Serve, invece, a portare più turisti e viaggiatori d’affari da noi. Guardiamo al caso di Dubai, dove la linea aerea ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo del Paese.

sandro.neri@ilgiorno.net