Un’assicurazione contro i danni del terremoto

"L’ultima iniziativa era stata quella di Monti, che nel 2012, cinque giorni prima del terremoto dell’Emilia aveva firmato un decreto per cui lo Stato non avrebbe più risarcito alcun danno da calamità naturale"

NONOSTANTE l’Italia sia seconda in Europa per esposizione a rischio sismico il nostro è l’unico tra i grandi Paesi europei in cui è lo Stato a prendersi carico del risarcimento di tutti i danni del sisma. Francia, Spagna, Danimarca, Belgio, Gran Bretagna, Norvegia, Romania e Turchia hanno tutti una normativa per coprire dal punto di vista assicurativo i civili in caso di calamità naturali. Da noi, invece, si pagano tasse su tutto, tranne che sulle cose che servono.

Maria C. - Luino

IL GOVERNO HA DICHIARATO che non vi sarà alcuna assicurazione obbligatoria. L’ultima iniziativa era stata quella di Monti, che nel 2012, cinque giorni prima del terremoto dell’Emilia aveva firmato un decreto per cui lo Stato non avrebbe più risarcito alcun danno da calamità naturale. L’obiettivo era spingere i cittadini ad assicurarsi sulle calamità naturali (oggi solo l’1% degli italiani lo è), ma il decreto venne ritirato subito dopo il terremoto. Da allora, a parte una dichiarazione di Delrio, non si sono più registrate iniziative simili da parte del governo, che non intende imporre quella che verrebbe percepita come una nuova tassa. Il problema dunque resta. Una soluzione, però, potrebbe esserci. Come suggerisce il Consorzio Universitario del Politecnico di Milano specializzato in Risk Management basterebbe legare le polizze antincendio sulla casa a quella sulle calamità naturali. Francia, Spagna, Belgio lo fanno già. Nel giro di un anno circa il 40% degli italiani (oggi assicurati sull’incendio) sarebbero automaticamente tutelati anche sulle calamità come terremoti e alluvioni.  sandro.neri@ilgiorno.net