I ricchi stipendi dei calciatori e quelli dei talenti

Milano, 24 giugno 2017 -

LETTERA:

CARO DIRETTORE, in questi giorni sono apparse sulla stampa due notizie secondo me degne di rilievo: sei giovani scienziate italiane possono continuare le loro ricerche grazie ad altrettante borse di studio da 20.000 euro messe a disposizione da L’Oreal Italia e dalla Commissione nazionale per l’Unesco; un diciottenne che dà calci a un pallone si vede offrire dal Milan 4,5 milioni per 5 anni con bonus e benefit fino a superare i 6 milioni. Lascio a Lei i commenti del caso. Firmino Fistolera, Delebio (So)

RISPOSTA

COMINCIO DAL SECONDO CASO da lei sollevato: il calcio se ben gestito, può diventare una attrazione turistica simile all’arte, all’architettura, alle spiagge e alle piste da sci. Lo sport, il cinema e il teatro sono pezzi di industria e potenti strumenti di marketing e come tali andrebbero trattati da chi governa il Paese. Lei immagina quanta gente si muova nel mondo per andare in vacanza vicino a un campo da golf? Lei sa l’indotto del tennis in Istria? Infine, se una squadra di calcio è privata, i suoi soldi li spende come gli pare. E mi creda, se investe, una ragione ci sarà. Per quanto riguarda le giovani scienziate il discorso è diverso: manca un piano di sviluppo di lungo periodo. Le briciole che qualche privato lascia cadere sono insufficienti per mettere in moto un sistema virtuoso. in corso un’emorragia inarrestabile di giovani laureati e con master che vanno all’estero dove cercano e trovano lavoro, stipendioni e dignità. A noi non resta che importare badanti e, a volte, anche disperata manovalanza per la malavita. sandro.neri@ilgiorno.net