Scuola, l’accordo aiuta (pochi) prof e colpisce i ragazzI

"L’accordo siglato fra sindacati e governo è il tentativo di rimediare all’esodo. Tentativo che, inevitabilmente, avrà ricadute positive per pochi insegnanti che potranno rientrare nelle loro sedi ed effetti negativi per tanti studenti il prossimo anno"

Milano, 21 gennaio 2017 - 

LETTERA

SONO una docente che osserva, ormai, le continue proteste e polemiche contro il sistema scolastico. Osservo e non entro più nel merito perché avverto un disagio profondo nella scuola le cui cause sono ormai difficili da comprendere. Mi chiedo, però, se anche l’ultimo accordo fra sindacati e governo per la mobilità sia veramente un vantaggio per il funzionamento della scuola il prossimo anno o, semplicemente, sia il tentativo di tamponare il disagio di tanti docenti costretti ad esodi forzati. Lucia, Milano

RISPOSTA

LA SUA CONSIDERAZIONE contiene, purtroppo, già la risposta. L’accordo siglato fra sindacati e governo è il tentativo di rimediare all’esodo. Tentativo che, inevitabilmente, avrà ricadute positive per pochi insegnanti che potranno rientrare nelle loro sedi ed effetti negativi per tanti studenti il prossimo anno. Non si tratta, qui, di discutere sui motivi e le ragioni di un accordo, piuttosto di prendere atto delle conseguenze. La vicenda pubblicamente denunciata dalla preside dell’Istituto tecnico di Padova è un fenomeno molto diffuso, indice però non solo di un’azione legislativa affrettata e poco coerente, ma di comportamenti personali veramente discutibili e troppo diffusi. Sarebbe importante conoscere il dato nazionale di tante assenze, di ruoli accettati e mai ricoperti, con l’applicazione della 107. La Lombardia, come altre regioni, ha vissuto un disservizio generale in tutti gli ordini di scuola, con diversi casi ancora non risolti. L’utile personale non può incidere così tanto sul funzionamento della comunità. sandro.neri@ilgiorno.net