Il mondo è cambiato ma la scuola non se ne è accorta

"Gli studenti sono tutti uguali, in fila dalle elementari al liceo, i più alti dietro e i più bassi davanti. Non c’è spazio per sviluppare i propri interessi, per far crescere il proprio ego che rimane omologato agli altri"

LA LETTERA

Ho visto un video su Internet nel quale si denuncia l’arretratezza del sistema scolastico, rimasto fermo a 100 anni fa, quando non c’erano le auto e si usavano i cavalli. Oggi la scuola insegna ai ragazzi a competere fra loro, a primeggiare nella classe. Ma non siamo nella sharing economy, l’era della condivisione? Imprescindibile studiare Leonardo, ma almeno sapere che Massimo Vignelli è stato il più grande designer del mondo non sarebbe utile per i nostri figli?

L.P.

 

LA RISPOSTA

Sono d'accordo, il mondo è cambiato la scuola no. O comunque non abbastanza. A volte i professori sono mediamente meno aggiornati degli studenti sul tema dell’innovazione, oltre al fatto che sono drasticamente pagati poco con quel che ne consegue. Gli edifici sono cadenti, nel vero senso della parola come i recenti fatti dimostrano. Non serve un’analisi approfondita, purtroppo basta un semplice sguardo a un istituto di periferia annegato fra le scritte sui muri che crollano e le erbacce dei cortili sporchi. Il contesto è piatto e intimidatorio. Se lei conosce un quindicenne in grado di raccontare un’esperienza scolastica positiva, la prego, me lo presenti. Gli studenti sono tutti uguali, in fila dalle elementari al liceo, i più alti dietro e i più bassi davanti. Non c’è spazio per sviluppare i propri interessi, per far crescere il proprio ego che rimane omologato agli altri. Mi duole darle ragione, mi duole scrivere cose più dure di lei: siamo in pochi, ancora, a considerare questo un tema importante. sandro.neri@ilgiorno.net