Parte di un popolo

"La nostra radice popolare, ancora intrisa di valori cristiani, può fungere da potente fermento educativo per arginare quell’individualismo narcisista che, in modo sempre più massiccio, dilaga nella cultura contemporanea"

"IN QUESTA città io ho un popolo numeroso": abbiamo scelto queste parole che il Signore rivolse all’apostolo Paolo, tratte dal Libro degli Atti degli Apostoli, come leit motiv della visita di Papa Francesco. Il tema del popolo è molto caro al Papa, ma è anche uno dei tratti più caratteristici del genio lombardo: noi, infatti, cresciamo con un acuto senso di appartenenza al nostro popolo. Lo si vede molto bene quando si visita ogni zona della Diocesi: quello lombardo è, senz’altro, un cattolicesimo popolare, ben radicato nella vita della nostra terra, della nostra gente. Ma che cosa ha da dire questo inconfondibile tratto della nostra Chiesa ambrosiana a tutti i nostri concittadini, anche a quelli che appartengono ad altre religioni o che semplicemente affermano di non credere? In che senso l’esperienza del cattolicesimo popolare è una risorsa per la nostra società plurale? Forse qualcuno sarebbe disponibile a riconoscere che lo è stata in altri tempi, quando la pratica religiosa era ben più che maggioritaria nel paese.

Ma oggi? Anzitutto non si può non riconoscere che senza la fitta maglia di opere, iniziative, realtà culturali, educative e di carità che caratterizza il cattolicesimo lombardo, sarebbe ancor più arduo condividere un poco il bisogno di tutti, soprattutto degli “esclusi”. Eppure non basta questo contributo rilevante che il cristianesimo milanese può offrire. C’è un altro livello che, a mio avviso, è forse oggi ancora più importante. La nostra radice popolare, ancora intrisa di valori cristiani, può fungere da potente fermento educativo per arginare quell’individualismo narcisista che, in modo sempre più massiccio, dilaga nella cultura contemporanea. Tutti noi corriamo il rischio di vivere dimentichi che l’io è sempre un io-in-relazione e abbiamo bisogno di qualcuno che ce lo ricordi e ci educhi quotidianamente a riconoscere che l’altro non solo è un bene, ma è condizione necessaria per poter dire “io” in modo compiuto. Milanesi e lombardi, credenti e non credenti, potranno incontrare Papa Francesco. In Lui, soprattutto partecipando alla Messa nel parco di Monza, potremo vedere un testimone credibile che ci farà comprendere quanto sia bello, vero e buono essere parte di questo popolo.