Sanremo e l’Italia, l’eterna passione per il sano svago

"L’ Italia è cambiata, la musica è cambiata, il modello di business e di distribuzione della musica sono cambiati profondamente negli anni. Ma quello di Sanremo ancora oggi è un festival che scatena interesse e curiosità"

Milano, 9 febbraio 2018 - 

LETTERA

CARO DIRETTORE, adesso sono certa di una cosa: non è vero che tutto cambia, al contrario di quello che troppo spesso sosteniamo con grande retorica. Sanremo, ad esempio, non cambia, non cambia mai. E non sto pensando alla formula del festival, che negli anni si è comunque rinnovata. Penso all’attaccamento che gli italiani provano per questa manifestazione. A giudicare dagli indici di ascolto, la metà dei nostri concittadini resta attaccata al televisore. Francamente sono stupita. Annalisa, Pavia

RISPOSTA

L’ ITALIA è cambiata, la musica è cambiata, il modello di business e di distribuzione della musica sono cambiati profondamente negli anni. Ma quello di Sanremo ancora oggi è un festival che scatena interesse e curiosità, e io al contrario di lei non mi stupisco affatto. Per goderselo o per criticarlo, per apprezzarlo o per stroncarlo, molti di quelli che possono buttano un occhio alla manifestazione. Non solo per la qualità della macchina organizzativa, che comunque ha il suo peso. Conta, in questo caso, anche la sensazione che si vuole trasmettere, il feeling, l’essere in sintonia con il Paese. E forse la scelta di puntare con decisione sulla presenza di volti rassicuranti, primo fra tutti quello di Claudio Baglioni, ha avuto il suo peso. Il Fiorello comico, cantante, mattatore e “scaldapubblico” - il termine è suo - ha poi fatto il resto. A dimostrazione che, in mezzo a non pochi guai, gli italiani hanno voglia, e forse anche bisogno, di qualche ora di sano svago, di una serata senza pensieri. sandro.neri@ilgiorno.net