Demagogia e rincari

Il Comune dovrebbe impegnarsi sul fronte del “fundraising”, coinvolgendo fattivamente i privati e valorizzando il segmento della pubblicità su tram, autobus e metro, al fine di incrementare gli introiti

Milano, 19 gennaio 2018 - La polemica sui probabili rincari Atm a partire dal 2019 ripropone un canovaccio già noto. Le amministrazioni cittadine varano soluzioni impopolari quando non ci sono elezioni in vista, e largheggiano in promesse e concessioni quando si avvicinano le urne. La giunta Sala, a un anno e mezzo dal suo insediamento, non è sfuggita al copione ed ha annunciato che a fine anno si vedrà costretta ad aumentare il costo del biglietto dell’autobus e della metropolitana di ben cinquanta centesimi. Un utilizzo dei mezzi per un massimo di 90 minuti costerà, quindi, due euro, anziché un euro e cinquanta. Non era forse il momento migliore per un annuncio del genere, considerato che la gente è già esasperata dai rallentamenti del traffico per i troppi ingorghi legati ai tanti cantieri sparsi per la città e dai ritardi degli autobus e dei tram. Il consueto scaricabarile è già partito.

Palazzo Marino attacca Regione e Governo (ma a Palazzo Chigi non c’è un premier dello stesso partito del sindaco di Milano?) per gli scarsi trasferimenti sul trasporto pubblico locale; il centrodestra, che con la giunta Moratti aveva approvato i costosi progetti delle nuove metropolitane, ora addossa le colpe agli attuali amministratori, invitandoli a far pagare a tutti i passeggeri il biglietto e a intensificare i controlli contro l’evasione. L’impressione è che le verifiche a bordo dei tram e degli autobus si siano intensificate, ma evidentemente non bastano. Occorre adottare formule che costringano tutti a pagare il ticket, ad esempio sostituendo i vecchi tornelli, facilmente scavalcabili, con porte d’accesso e d’uscita più alte. L’introduzione dell’abbonamento biennale non basta. Bisogna far pagare tutti i fruitori del servizio, confermando ed estendendo le esenzioni per anziani, fasce deboli, studenti e altre categorie disagiate e attivando meccanismi con tessere a scalare che tengano conto dell’effettivo utilizzo dei mezzi, del tragitto percorso e degli orari. E vanno inasprite le sanzioni per i trasgressori. Il Comune dovrebbe impegnarsi sul fronte del “fundraising”, coinvolgendo fattivamente i privati e valorizzando il segmento della pubblicità su tram, autobus e metro, al fine di incrementare gli introiti.