Iniezione di ricchezza

In realtà Trump non ha inventato nulla. E nemmeno Reagan aveva inventato nulla, quando negli anni Ottanta tagliò le tasse a tutti, ricchi e poveri, singoli e società. Aveva fatto sua la curva di Laffer

Milano, 3 dicembre 2017 - In realtà Trump non ha inventato nulla. E nemmeno Reagan aveva inventato nulla, quando negli anni Ottanta tagliò le tasse a tutti, ricchi e poveri, singoli e società. Aveva fatto sua la curva di Laffer, la teoria cioè secondo la quale quei tagli portano a una crescita di ricchezza e questa a sua volta a una crescita delle entrate fiscali riducendo così gradualmente l’iniziale maggiore debito pubblico. Che è quello che avvenne. Ma a goderne fu il presidente democratico Bill Clinton. Dubito che Trump conosca Laffer. Al massimo può avere sentito parlare di Milton Friedman, il neoliberista che rimise in piedi l’America. Ma anche senza riferimenti storici la convinzione è la stessa: minori tasse significano maggiore competitività e questa a sua volta più produzione, ricchezza, lavoro. Wall Street ci crede.

Già a metà settimana il Dow Jones aveva sfondato il muro dei 24mila punti. Era a 17mila un anno fa.Tanta euforia si spiega con la riduzione della corporate tax dal 35 al 20 per cento. Farà rientrare i capitali delle multinazionali? Il calcolo è questo. I democratici ne dubitano. Ovvio. Sono all’opposizione. Ma è un fatto che la riforma varata dal Senato e presto dalla Camera rappresenta il primo vero successo legislativo di Trump. Il quale la estende anche a ricchi e super ricchi. Aliquota massima al 39,9 per cento. Le altre sono al 12, al 25 e al 35. Giusto? Esattamente – dice Trump – a investire e creare altra ricchezza è soprattutto chi ha le maggiori disponibilità. Che ne dice la Camusso?