Dagli amici mi guardi Iddio

Dicevamo, il giorno dopo in rapimento a Ghat (Fezzan) dei tecnici della Conicos, che gli elementi di riflessione sono molteplici, dai più elementari ai più complessi

Milano, 26 settembre 2016 - Dicevamo, il giorno dopo in rapimento a Ghat (Fezzan) dei tecnici della Conicos, che gli elementi di riflessione sono molteplici, dai più elementari ai più complessi. Semplicistiche, invece, appaiono le ipotesi più comuni, che spaziano dal sequestro da parte di al-Qaeda a quella dei predoni, dal motivo economico (riscatto) a quello industriale (contratti). Meno enfasi, e lo si può comprendere, è stata data a motivazioni di ordine politico. Sagge le parole del ministro Gentiloni, che, facendo intendere che i Servizi sono all’opera, chiede sommessamente di lasciar lavorare chi lo sa fare. Il presidente designato del governo dell’Onu in Libia dice che sovraintende anche al Fezzan, e da Ghat gli fa eco il sindaco della cittadina. Ma, non avendo per ora Sarraj la possibilità di governare nemmeno la Tripolitania, queste affermazioni hanno un tasso di credibilità non elevato. Allora chi governa il Fezzan? Tutti e nessuno, come è sempre stato. In particolare, nell’area sono presenti, in rapporto tra loro ma senza mescolarsi, almeno tre gruppi principali.

Le milizie Tuareg, quelle Tubou, etnia dalla pelle scura, un tempo fedeli a Gheddafi, e varie ramificazioni di cellule jihadiste. Secondo un’analisi del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali), sotto il profilo politico i Tuareg strizzerebbero l’occhio a Sarraj, i Tubou, da bravi gheddafiani, starebbero ovviamente dalla parte del generalissimo di Tobruk, Haftar, mentre i jihadisti risulterebbero, almeno sotto questo aspetto, operativamente neutri. Tutti, naturalmente, avrebbero come principale ragione sociale il contrabbando di droga, armi ed esseri umani. È abbastanza poco probabile, quindi, che di propria iniziativa vadano a mettere a repentaglio affari di per sé assai lucrosi sequestrando qualche occidentale. Al contrario, non è affatto improbabile che possano concedersi come prestatori d’opera a chi, invece, di motivazioni politiche ne ha, e in Africa velleità di predominio ne ha sempre avute. Ora pare che i Servizi siano in loco, cercando di venirne a capo. Il loro modo di lavorare, lo si sa, è sempre un “dare per ricevere”. Haftar ha immediatamente accusato al-Qaeda, l’attore meno probabile. Ma chi sono gli amici del generalissimo? Forse, il quesito potrebbe risultare di qualche interesse per le indagini.