La Scala dà la carica al paese

Se può tranquillizzarla, tenga presente che la Scala è un patrimonio, materiale e immateriale, che appartiene a tutti noi

Milano, 8 dicembre 2017 - 

LETTERA

C’'è la crisi, c’è la disoccupazione, ci sono un sacco di problemi. Eppure ogni volta che arriva il giorno della Prima della Scala dedicate a questo evento pagine e pagine. Mi sembra eccessivo. Credo che Milano e l’Italia stiano affrontando un periodo difficilissimo, e per questo secondo me ci vorrebbe un po’ di sobrietà. L’opera è importante, ci mancherebbe. Ma non si deve esagerare. Maria, da Facebook

RISPOSTA

Se può tranquillizzarla, tenga presente che la Scala è un patrimonio, materiale e immateriale, che appartiene a tutti noi. La Scala è Milano, è l’Italia, è il mondo intero. Perché portatrice di cultura e innovazione. Quel che accade alla Scala, le scelte della sua direzione artistica, l’efficacia o meno di una rappresentazione, sono cose che interessano milioni di persone nel mondo. È vero che ci sono problemi, in questa società e in questo contesto, da affrontare e da risolvere. Noi lo raccontiamo tutti i giorni, ce lo riconoscerà. E però raccontiamo anche la Scala, con l’attenzione che merita. Sono del resto finiti, fortunatamente da anni, i tempi in cui solo alcuni potevano godere di questa magia. La Prima ad esempio è stata trasmessa in 27 luoghi diversi della città, è andata in televisione, ha raggiunto milioni di appassionati attraverso le sale cinematografiche o le onde radio. Un modo anche questo per sentirsi più uniti, più vicini. Nel nome della cultura. Francamente non mi pare poco. sandro.neri@ilgiorno.net