Il papa straniero

Grasso è quel papa straniero che può permettere al variegato mondo a sinistra di Renzi di compiere il balzo elettorale che altrimenti non sarebbe immaginabile

Milano, 4 dicembre 2017 - «Grasso è pop» spiega uno dei capataz rossi in prima fila, condensando in una speranza travestita da previsione il senso di un’operazione necessaria e, chissà, alla fine forse anche utile. Per lo meno proficua. Grasso serviva, o serviva uno come Grasso, per trovare un punto di sintesi a un mondo che indubbiamente esiste ma che è reduce ancora troppo fresco dalla ferita della scissione per non apparire una ridotta di reduci rancorosi. Grasso risponde alla chiamata, ma non riesce a uscire dallo scontato seminato del già visto. Il medico di Lampedusa che all’Eur aveva parlato di immigrazione prima di lui i lacrimoni li ha fatti scendere, Grasso no. Per toccare i cuori dei delegati sullo stesso tema, il ragazzo di sinistra ha dovuto alzare la voce, per parlare di lavoro, l’altro tema sul quale la platea si è scaldata, ha usato la formula della «giustizia sociale».

Anni Settanta. Senza la narrazione, il pathos, che per un politico aspirante leader è circa il 90 per cento, e che all’osservatore della riunione dell’Eur fa dire: scusate, ma che l’hanno chiamato a fare? La risposta la dà Massimo d’Alema, in seconda fila, che spiega come «con Grasso siamo vicini al dieci per cento». Ecco, Grasso è quel papa straniero che può permettere al variegato mondo a sinistra di Renzi di compiere il balzo elettorale che altrimenti non sarebbe immaginabile, e pazienza se per adesso il contenitore è pieno di luoghi comuni e populismo. Un’operazione elettorale era stata tacciata e un’operazione elettorale sembra essere. Intendiamoci, non una brutta operazione elettorale perché Grasso è comunque un volto più che spendibile, mise sul piatto la sua disponibilità totale all’epoca in cui i magistrati morivano. Di papi stranieri in passato la sinistra ne ha ipotizzati anche di peggio, da Gino Strada a Gustavo Zagrebelsky a Bianca Berlinguer. Pietro Grasso servirà alla bisogna. Tanto, a fare politica da quelle parti c’è già chi ci pensa. Diciamo.