Le insidie della rete, ma al digitale non si può rinunciare

Non si può stare alla larga da uno strumento che ha radicalmente cambiato le abitudini di consumo e di vita di tutti, anche di coloro i quali non utilizzano in modo ossessivo la rete

Milano, 29 dicembre 2017 -

DOMANDA:

Caro direttore, Internet sta diventando un luogo sempre più pericoloso. Denso di volgarità, pieno di truffatori pronti a tutto pur di rubarti i dati, infestato da algoritmi non meno pericolosi dei criminali, perché capaci di profilarti con estrema precisione e di bombardarti di messaggi mirati. Per non parlare dei bulli, dei prepotenti, degli odiatori di professione, di quelli che con le notizie false stanno facendo un sacco di soldi. Non c’è da fidarsi. Niccolò, da ilgiorno.it

RISPOSTA:

La conclusione del suo ragionamento non potrebbe che essere questa: stiamone alla larga. Ma, concretamente, oggi come oggi non si può stare alla larga da uno strumento che ha radicalmente cambiato le abitudini di consumo e di vita di tutti, anche di coloro i quali non utilizzano in modo ossessivo la rete. E poi Internet non è né buona né cattiva: se uno la chiama e la insulta al telefono, lei non rinuncia al telefono ma chiede di punire chi l’ha ingiustamente insultata. Per Internet sono ovviamente necessari controlli e regole. E se nel grande mare della non informazione i controlli non sempre sono efficaci, allora diventa indispensabile formare i cittadini, dare a chiunque la consapevolezza della potenza e delle insidie dello strumento che stanno usando. Per le nuove generazioni molto può fare la scuola. Per le altre, perfino la vecchia tv (con qualche programma intelligente) potrebbe avere un ruolo, recuperando la sua capacità educativa. sandro.neri@ilgiorno.net