Non si può resistere ai nativi digitali e al mondo connesso

Anche in Italia è così: quasi il 90% della popolazione fra gli 11 e i 70 anni accede a Internet con regolarità. Come si può immaginare che a fronte di questo scenario il mondo rimanga lo stesso di dieci anni fa?

Milano, 1 marzo 2017 - 

LETTERA:

CARO DIRETTORE, basta prendere la metropolitana o il treno per rendersi conto che tutti, specialmente i giovani, hanno il telefonino o un tablet in mano. È un fenomeno in atto da anni, ma ora mi sembra particolarmente diffuso. Questo scenario non ha precedenti nella storia dell’umanità e secondo me ha implicazioni sociali e economiche che forse nel nostro Paese non abbiamo completamente capito. C.D.I., Milano

RISPOSTA:

LE STIME CERTIFICANO che sono quasi quattro miliardi gli utenti di Internet nel mondo, tre dei quali sono abituali frequentatori dei social network. Un miliardo e mezzo di persone acquista beni e servizi on line. Anche in Italia è così: quasi il 90% della popolazione fra gli 11 e i 70 anni accede a Internet con regolarità. Come si può immaginare che a fronte di questo scenario il mondo rimanga lo stesso di dieci anni fa? Perché lei dice che non abbiamo capito la natura e la forza di questo scenario? La parte sana del Paese, quella che produce, quella che ha colto le opportunità dell’innovazione e della digital disruption ha capito benissimo. La digitalizzazione delle aziende piccole, medie e grandi è un fatto. E quella della pubblica amministrazione è in corso. I nativi digitali spingono, la società civile è impegnata nel gestire il cambiamento. Qualcuno, magari che occupa posizioni apicali in strutture gerarchiche pubbiche e private, resiste e ignora. Dovrà arrendersi. sandro.neri@ilgiorno.net