Mercato del lavoro, scandalose le barriere gender

Il commento

Milano, 8 gennaio 2017 -

LETTERA

HO QUARANT'ANNI e sono disoccupata, per fortuna non ho famiglia e devo solo badare a me stessa. Sono sempre stata precaria. Sia nel settore pubblico che in quello privato non sono riuscita a trovare mai un contratto di lavoro continuativo vero e proprio: ho avuto collaborazioni e tante promesse, ma al momento dell’assunzione mi sono sempre stati preferiti colleghi anche meno qualificati e con meno anzianità di servizio. Maria L. P.

RISPOSTA

BISOGNA RIDURRE IL GAP GENDER nel mercato del lavoro. Il presidente di Assolombarda, Gianfelice Rocca, ha recentemente dichiarato che «se fossimo in linea con i principali benchmark europei, Baden- Württemberg, Bayern, Cataluña, la nostra area conterebbe ben 360 mila donne occupate in più». Oltre a questi inconfutabili dati, aggiungo che trovo pazzesco che nel 2016 ancora si parli di questi temi. Se un professionista o un manager possono occupare una posizione in una organizzazione lo devono fare a prescindere dal loro sesso e, aggiungo, a prescindere anche dalla religione, dal colore della pelle e da altri parametri che purtroppo invece hanno pesante valenza discriminatoria.  Mi spiace dirlo, ma se non superiamo tutti insieme queste barriere culturali purtroppo non riusciremo a uscire dalle tenebre medioevali nelle quali siamo impantanati. sandro.neri@ilgiorno.net