La crisi del latte, oltre il danno la beffa (per l'Italia)

L’agricoltura nazionale è al collasso, la situazione è sempre più difficile e chi vive in questo mondo sa che ogni anno non è mai uguale. Da tempo il settore si trova in forte crisi e la situazione è drammatica. Una prospettiva positiva sia da parte sindacale che politica non la vedo, se non quella di un continuo indebitamento della crescita. Nel latte il mercato appare allo sbando, con il prodotto alla stalla che costa meno dell’acqua. Edopo il disastro “quote” dovremmo produrre di meno . Oltre il danno, la beffa.  Filippo Boffelli

 

LA CRISI DEL LATTE sta colpendo duro in tutta Europa. Basta guardare alle proteste degli allevatori francesi contro Lactalis per l’abbattimento del prezzo alla stalla. E, fuori dal sistema delle quote latte, tutto il settore europeo ha sofferto. L’Europa ha messo lo scorso anno 500 milioni di euro per interventi nazionali che non hanno avuto effetto. Ora per tenere più alti i prezzi all’origine la Commissione sta proponendo di mettere un freno all’aumento che c’è stato, soprattutto nel Nord Europa e che ha avuto riflessi su tutto il continente. L’augurio quindi è che la corsa alla riduzione riguardi soprattutto quei Paesi. In Italia il Ministero alle Politiche agricole è intervenuto con strumenti diversi, come la moratoria dei debiti degli allevatori con un piano da 130 milioni di sostegno al reddito degli allevatori.  Resta l’amarezza, la stessa che traspare dalla sua lettera, per i grandi sforzi di chi, in Italia, produce latte e formaggi di qualità sentendosi dire, dopo tanti investimenti, che deve produrre di meno. sandro.neri@ilgiorno.net