Il ritorno alla terra e il boom d’iscritti ad Agraria

L’Italia è un Paese dall’anima profondamente agricola. Di cui, però, ci si ricorda davvero troppo poco

Milano, 29 agosto 2016 - L’Italia è un Paese dall’anima profondamente agricola. Di cui, però, ci si ricorda davvero troppo poco. Eppure l’agricoltura è oggi più che mai una grande opportunità, anche per i giovani. Peccato che pochi sanno quant’è cambiata negli anni. Quanta tecnologia e quanta ricerca ci siano dietro. Le imprese agricole di oggi, così moderne e sofisticate, non sono le sorelline minori della manifattura. Facciamole conoscere ai nostri ragazzi. Marco, Lodi

Per fortuna molti giovani già lo sanno. Cito, a questo riguardo, un recente tweet del ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina: «Anvur: aumento iscritti Agraria, nel 2015/16 sono stati il 3,4% degli immatricolati totali contro il 2,2% del 2005/06. Un dato interessante». L’Anvur è l’agenzia nazionale che analizza anno dopo anno le tendenze nel mondo della ricerca. L’aumento degli iscritti ad Agraria è interessante perché accompagnato dall’incremento delle iscrizioni a tutte le facoltà e le scuole che hanno a che fare con l’ambiente e le scienze dell’alimentazione. Tendenze che indicano l’attenzione dei giovani per nuove professionalità e competenze. Nelle scienze agrarie si parte da indicatori molti bassi e c’è dunque ancora molto da fare per recuperare. Però, al di là degli slogan, il ritorno alla terra dei giovani è un dato di fatto. Non più dettato dalla necessità, come nel pieno degli anni di crisi, ma dalla consapevolezza del dinamismo e dalle potenzialità del settore. sandro.neri@ilgiorno.net