Le cattedre vuote e il "pasticciaccio" dell’algoritmo

Sono una maestra neoassunta in fase B del piano straordinario di assunzioni

Milano, 26 agosto 2016 - Sono una maestra neoassunta in fase B del piano straordinario di assunzioni. Ho avuto la cattedra a Como e credevo, come previsto dalla legge 107 (mobilità straordinaria), di poter rientrare per trasferimento nella mia regione, la Toscana. In realtà non solo non ho ottenuto il trasferimento sperato ma ho scoperto che molte mie colleghe, assegnate inizialmente nella nostra regione, sono finite, dopo le operazioni di mobilità, in Lombardia, a Como in particolare. Tiziana C

La sua segnalazione si aggiunge alle tante altre ricevute in questi giorni. È vero, scrivono molti suoi colleghi, che il piano prevedeva una mobilità nazionale, tuttavia i criteri dell’algoritmo ministeriale sono risultati piuttosto oscuri. Il “pasticciaccio” dell’algoritmo è smentito dal Miur che, ancora, sostiene vi sia un preciso criterio: il sistema ha selezionato gli insegnanti specializzati (per lingua o sostegno) e ha scelto in prima istanza fra tutte le disponibilità per le specializzazioni presenti a livello nazionale, solo successivamente ha valutato la richiesta su posti cosidetti comuni. Se, in apparenza, il criterio risulta oggettivo, di fatto svantaggia chi ha titoli di accesso in aggiunta rispetto a coloro che non ne hanno. È evidentemente un paradosso. Il Miur ha già ricevuto migliaia di procedure di contenzioso e ha garantito una risposta a breve termine in merito. A metà settembre le scuole riapriranno: i docenti non conoscono la loro destinazione ultima, gli alunni rischiano di trovare le cattedre vuote. Forse l’algoritmo non era quello giusto per la scuola italiana. sandro.neri@ilgiorno.net