Malaffare genetico

L'odiosità dell’assenza e la viltà dell’abbandono. Che altro pensare di medici e infermieri che si comportano come l’ultimo furbetto del cartellino del più remoto ufficio pubblico italiano?

Milano, 25 febbraio 2017 - L'odiosità dell’assenza e la viltà dell’abbandono. Che altro pensare di medici e infermieri che si comportano come l’ultimo furbetto del cartellino del più remoto ufficio pubblico italiano? Come definire altrimenti un atto, ripetuto in maniera spavalda e sfacciata, magari esibito in una vanteria social, che non è in sé solo un reato (e già basterebbe), ma, nel caso, una ferita inferta ai corpi e agli animi dolenti di centinaia di malati esasperati e soli? Più che furbetti, sono delinquenti. Diciamolo come va detto alle ministre Marianna Madia e Beatrice Lorenzin: possono promuovere tutte le strette che vogliono sull’assenteismo, far approvare le regole più drastiche e le sanzioni più dure, inviare tutti gli ispettori del mondo (compresi i marines o le truppe d’assalto). Non c’è licenziamento lampo che tenga. Non c’è deterrenza che funzioni.

L’istinto animalesco italico alla scorciatoia, alla truffa, all’imbroglio, è più forte di tutto. Fa premio su qualsiasi rischio: quello di perdere il lavoro come quello di ritrovarsi addirittura in galera. Ma, nella circostanza, finisce per imporsi anche sulla possibilità concreta di mettere a repentaglio vite umane. Di fronte a episodi come quelli di Napoli e di Gorizia (il che dimostra che neanche la latitudine c’entra), tanto più a ridosso di provvedimenti presentati in pompa magna come risolutivi, non può che prevalere lo sconforto, il disinganno, la rassegnazione. Non c’è speranza di risalire la china del senso civico e del civile operare. La furberia organizzata del malaffare del cartellino diventa, nelle vicende di queste ore, criminalità organizzata. Eppure, oltre l’indignazione, oltre la rabbia per questi episodi, quello che razionalmente non torna mai èil conto sulla responsabilità dei dirigenti. Dove erano? Di che cosa si occupavano? Come mai non si sono accorti di niente? Perché erano girati dall’altra parte? Dunque, più che di nuove grida manzoniane con pene cartacee, c’è, ci sarebbe bisogno urgente di stanare gli ignavi dirigenti pubblici che non vedono, non sentono, non parlano. E non pagano mai per la loro irresponsabilità, per le colpevoli omissioni, per i mancati controlli.