L’era dell’italiano imbruttito

"Lezioni di educazione civica? Certo non farebbero male, ma più che coi bimbi inizierei dagli adulti perché, in materia, i casi di analfabetismo di ritorno si sprecano"

Milano, 23 agosto 2017 -

LA LETTERA

Non riesco più a capire come mai sia sparito quasi completamente dalle persone il senso civico, forse perché a scuola ormai non lo insegnano più o forse perché sorpassato. Sono al mare in spiaggia. Fumiamo e gettiamo i mozziconi sulla sabbia; giochiamo a qualsiasi gioco con la palla quando non si può; facciamo passeggiare cani e gli lasciamo fare il bagno in orari e stabilimenti non autorizzati, compriamo dai venditori abusivi alimentando così la malavita. Perché non ritorniamo a insegnare tutto quello che a questo mondo sta andando a rotoli? Io spero che le cose cambino.  Renato C.

LA RISPOSTA

L'italiano è bifronte, tanto lo vedi nei ranghi quando è all’estero tanto è sopra le righe nel suo Paese che, proprio perché è suo, sembra non meritare rispetto. Figuriamoci negli spazi comuni come la spiaggia dove le regole di convivenza sono messe a dura prova dalle righe ordinate degli ombrelloni. Ma pure al ritorno nelle città le cose non cambiano: prendi un mezzo pubblico e ti capita di dover sopportare la telefonata di qualcuno che o litiga o sciorina i fatti suoi come le lavandaie di nostalgica memoria. Qui sta il fulcro della questione: la visione della vita è ormai talmente individualista che quasi non ci si accorge che accanto a noi viaggia qualcuno, qualcuno è steso al sole e cerca di riposare o leggere un libro in santa pace. Lezioni di educazione civica? Certo non farebbero male, ma più che coi bimbi inizierei dagli adulti perché, in materia, i casi di analfabetismo di ritorno si sprecano.

ivano.costa@ilgiorno.net