Compiti e vacanze, va trovato il giusto equilibrio

"Un po’ di compiti durante le vacanze non possano fare male a nessuno. Purché tutti, e in particolare gli insegnanti, si rendano conto che i bambini hanno bisogno di studiare ma anche di rilassarsi. Nessuno esageri, insomma"

Milano, 9 gennaio 2018 - 

LETTERA

LE VACANZE di Natale sono finite. Grazie al cielo, mi viene da dire come provocazione. Perché per una madre come me alle prese con i compiti delle vacanze non di uno ma di tre figli è stato davvero un supplizio. Lei dirà: i compiti li dovevano fare i bambini, potevano provarci da soli. E proprio così è andata. Hanno fatto da soli, ma erano davvero tanti, e un minimo di controllo da parte dei genitori ci vuole. Secondo me i compiti durante le vacanze sono inutili. I bambini, specie quelli piccoli, hanno disperato bisogno di giocare e di svagarsi. Loredana Z., Nova Milanese

RISPOSTA

È UNA QUESTIONE, quella dei compiti delle vacanze, che rischia di diventare un caso nazionale, sempre che non lo sia già. Dove tutti dicono tutto. Dagli insegnanti che caricano gli alunni come fossero bestie da soma fino a quelli che non danno un solo compito e si limitano a scrivere ai loro ragazzi: “Divertitevi”. Dai genitori che ripassano tutto insieme agli studenti, a quelli che scrivono ai presidi: “Mio figlio non ha fatto niente quest’anno, e ha fatto bene”. Una rivolta, insomma. Poi però pochi chiedono l’opinione di chi davvero se ne intende, ovvero dei pedagogisti e degli esperti. I quali sostengono che, così come un bambino è una spugna capace di apprendere rapidamente qualsiasi cosa, allo stesso modo può imparare a non fare nulla, se viene messo in queste condizioni. In breve: credo che un po’ di compiti durante le vacanze non possano fare male a nessuno. Purché tutti, e in particolare gli insegnanti, si rendano conto che i bambini hanno bisogno di studiare ma anche di rilassarsi. Nessuno esageri, insomma. sandro.neri@ilgiorno.net