Senza pane ma con le unghie in ordine

Ogni sera che torno a casa non posso non notare le molte vetrine di centri per il massaggio del corpo e di centri per la cura delle unghie

Milano, 10 dicembre 2016 

LETTERA

Ogni sera che torno a casa non posso non notare le molte vetrine di centri per il massaggio del corpo e di centri per la cura delle unghie. In una stessa via è possibile trovarne diversi, quasi uno in fila all’altro. Interrotti solo da qualche sala scommesse. Va bene la liberalizzazione, ma è possibile che le strade di Milano siano ogni anno di più impoverite di panettieri, rivendite di gastronomia, mercerie, cartolerie? Non esiste una regola che garantisca la sopravvivenza di negozi di servizio? Antonella L. - Milano

RISPOSTA

Dal punto di vista normativo, per le attività commerciali con una superficie piccola siamo da tempo in libero mercato: senza, quindi, limitazioni. Le attività citate nella sua lettera devono essere ovviamente svolte conformemente alle norme. Per esempio, un esercizio che pubblicizza massaggi di tipo terapeutico ha la necessità di avere una persona abilitata a questo tipo di prestazione. La minore presenza di attività commerciali tradizionali e di servizio può essere contrastata dai Comuni incentivandone il ritorno, in particolare nelle zone urbane dove è maggiore il rischio di desertificazione. A Milano un crescente impegno sulle periferie è sollecitato da Confcommercio e vi è attenzione da parte del Comune. Un recente bando di Regione Lombardia che ha interessato l’hinterland milanese, ha previsto agevolazioni proprio per rioccupare spazi sfitti o dismessi là dove mancano questi servizi (contributi che hanno interessato commercio, turismo, servizi, artigianato). sandro.neri@ilgiorno.net