La buona scuola è tale se rispetta gli alunni

La scuola italiana deve individuare e valorizzare il talento. Qui sta il valore dei professori: nel tirare fuori il meglio, non nel mortificare il peggio.

Milano, 19 giugno 2017 - 

DOMANDA:

Caro direttore, sono la madre di un figlio in seconda liceo. La scuola è terminata il 6 giugno e il risultato di fine anno sarà annunciato il 20 giugno: 14 giorni per fare gli scrutini mi pare un tempo non compatibile con qualsiasi professione del settore privato. A settembre, l’esito degli esami di riparazione è stato reso pubblico la sera prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Cioè la vigilia del primo giorno di scuola mio figlio non sapeva se avrebbe frequentato la seconda o dovuto ripetere la prima. Mi pare una mancanza di rispetto nei confronti degli alunni. L.P.

RISPOSTA:

Mi consenta di non entrare nel merito del caso specifico citato nella sua lettera, ma di risponderle in senso ampio e generale: non conosco la scuola di suo figlio, non so quanti siano gli alunni, quanti i professori e quali le variabili da tenere in opportuna considerazione. Trovo interessante la sua ultima riflessione, cioè la mancanza di rispetto nei confronti dei ragazzi. Abbiamo già trattato questo tema su queste pagine e mi pare che ci siano spazi di miglioramento. Non dire a un ragazzo che voto ha preso è francamente inspiegabile. Per correggere 25 compiti in classe credo che 48 ore siano il massimo. Quando faccio un’intervista entro due giorni, talvolta poche ore, la pubblico. La scuola italiana deve individuare e valorizzare il talento. Un Einstein, un Renzo Piano, un Michael Jordan, un Mozart potrebbe sedere in classe e essere in difficoltà in una disciplina e eccellere in un’altra. Qui sta il valore dei professori: nel tirare fuori il meglio, non nel mortificare il peggio. sandro.neri@ilgiorno.net