Area C sotto accusa: non aiuta chi lavora e neppure l’ambiente

"Se Area C è nata per tutelare l’ambiente, viene da chiedersi perché ora si proponga di far pagare anche i mezzi meno inquinanti"

LA LETTERA

Ho una piccola azienda (4 dipendenti, tra cui mio figlio) in provincia di Milano. Spesso tocca a noi venire in città per consegnare delle merci lavorate o per incontrare i clienti. Abbiamo un’auto station a motorizzazione diesel, non ancora così vecchia da essere cambiata. Ma forse troppo vecchia per entrare nel centro di Milano con le nuove regole di Area C. È così che le istituzioni pensano di combattere la crisi e aiutare il mondo del lavoro?

Carlo

 

LA RISPOSTA

La questione dell'inasprimento degli accessi all’Area C sarà discussa oggi dall’assessore alla mobilità del Comune di Milano, Granelli, con le associazioni di categoria sul piede di guerra. La scorsa settimana artigiani e commercianti hanno evidenziato diverse criticità. Prima fra tutte il divieto di accesso al centro per i veicoli diesel Euro 4, che dovranno pagare per entrare, così come quelli a metano e Gpl. Tra i più colpiti, artigiani come lei, costretti per lavoro ad arrivare con il veicolo nell’immediata prossimità del cliente, essendo impensabile che falegnami e idraulici, muratori ed elettricisti prendano la metropolitana con scale e cassette degli attrezzi sulle spalle. Il sindaco Sala si è già detto deciso a mantenere immutato il provvedimento, tanto che il tavolo convocato con le associazioni oggi si prevede teso e senza risultati positivi per le categorie. Se Area C è nata per tutelare l’ambiente, viene da chiedersi perché ora si proponga di far pagare anche i mezzi meno inquinanti.

sandro.neri@ilgiorno.net