LIBRI A CONFRONTO DI ANTONIO CALABRO' L’anima di Milano, città del mondo

Da Bonvesin de la Riva all’Expo. Indagare l’identità di Milano è avventurarsi lungo strade controverse. Sfatare luoghi comuni. Intravedere scorsi di emozionante bellezza, antica e contemporanea. Riproporsi interrogativi dalle risposte molteplici

Libri a confronto di Antonio Calabrò

Libri a confronto di Antonio Calabrò

Milano, 4 luglio 2015 - Da Bonvesin de la Riva all’Expo. Indagare l’identità di Milano è avventurarsi lungo strade controverse. Sfatare luoghi comuni. Intravedere scorsi di emozionante bellezza, antica e contemporanea. Riproporsi interrogativi dalle risposte molteplici. E soprattutto lasciare porte aperte, farsi suggestionare dalla molteplicità. Perché dentro il possibile racconto di Milano c’è tutto, o quasi: le architetture e l’industria, il commercio, le banche e le università, l’editoria e la Tv, l’orgogliosa memoria e le frontiere dell’innovazione. Una “cultura politecnica”, insomma. L’impasto più originale, in Italia, di memoria e futuro. “Per il suo clima, per le sue acque, per la sua fertile e bellissima pianura Milano è situata in una posizione mirabile”, nota Bonvesin già nelle prime pagine de “Le meraviglie di Milano, che Bompiani rimanda in libreria con introduzione e note di Maria Corbi, traduzione di Giuseppe Pontiggia e prefazione di Vittorio Sgarbi. Bonvesin è un maestro di grammatica, un chierico colto e dotato di robusto senso civico. Vive in anni difficili, la fine del Duecento, stagione di terribili tensioni politiche e duri conflitti. Ma, pur non immemore e incosciente dell’attualità, di Milano racconta soprattutto pregi e vantaggi, l’industriosità e la cultura, le relazioni commerciali e l’impegno distintivo (anche verso Roma) . Come a voler dire che pure nei tempi più controversi, c’è una virtù dello sviluppo e delle libertà da provare a far prevalere.

Una lezione come si vede, attualissima. Sono temi che, altrimenti sviluppati, ricorrono anche nelle pagine di “Milano Expo 2015. La città al centro del mondo”, un volume edito dalla Treccani e curato dalla sovrintendente di Brera Sabrina Bandera, con un interessante intervento di Carlo Bertelli. Tre sezioni (il capitale artistico, le immagini della città legate all’Expo, i musei). E un’idea di fondo: Milano è la metropoli italiana più sensibile ai cambiamenti, forte d’un suo orgoglio storico ma tutt’altro che rinchiusa nella contemplazione di un pur glorioso passato. Città del mondo, semmai, per dirla alla Vittorini. Aperta, accogliente, futuribile. Ma anche intima, segreta. E inquietante. Città, perchè no? un po’ noir. Come testimoniano le pagine di “L’uomo con la valigia” di Francesco Recami, per Sellerio. Qui Amedeo Consonni (il pensionato detective diventato personaggio famoso nei precedenti romanzi di Recami) si trova coinvolto nell’accoltellamento d’una ragazza, in una vasca da bagno. È sospettato d’assassinio. E, a peggiorare la crisi, la sua casa di ringhiera rischia di sparire in una spregiudicata speculazione edilizia. Fugge, si camuffa, si perde. Poi... Milano città degli equivoci, oltre le immagini. Ma anche della fantasia, dell’ironia, dell’intelligenza creativa.

Un’altra riprova? Nelle pagine di “Una musa tra le ruote”, Corraini Edizioni, un libro della Fondazione Pirelli curato da Giovanna Ginex: la raccolta del lavoro fatto da grandi artisti, grafici e designer lungo tutto il corso del Novecento per i prodotti Pirelli, intraprendente multinazionale dalle forti radici milanesi. In pagina, le pubblicità di Marcello Dudovich e Marcello Nizzoli, Bruno Munari e Riccardo Manzi, Bob Noorda e Alan Fletcher, Michael Engelmann, Alessandro Mendini, Armando Testa e tanti altri ancora. Torniamo alla “cultura politecnica” e a un’impresa che continua a lavorare raccogliendo le sfide della più originale cultura e rilanciandone a sua volta, con un occhio rivolto alle trasformazioni dei consumi e dei costumi. È lo spirito innovativo di Milano, no?