Iniziazione sessuale per entrare nella casa famiglia: "Mi ha palpeggiata. Lo ha fatto più volte"

A parlare è una ex ospite di una casa famiglia per minori a Berzo Demo, una delle otto ragazze presunte vittime di abusi ascoltate oggi dai giudici di B.Ras.

Una giovane vittima di violenza

Una giovane vittima di violenza

Berzo Inferiore (Brescia), 25 maggio 2015 - «Ricordo quel 28 settembre 2004, il primo giorno in cui sono entrata in comunità: dopo cena lui mi ha chiesto di seguirlo in cantina a prendere i ghiaccioli, si è aperto i pantaloni e mi ha messo una mano nelle sue mutande. Mi ha palpeggiata. E lo ha fatto molte altre volte, infilandosi nel mio letto». A parlare è una ex ospite di una casa famiglia per minori a Berzo Demo, una delle otto ragazze presunte vittime di abusi ascoltate oggi in aula dai giudici. Sotto processo ci sono due trentenni, figli dei titolari della struttura, accusati di avere sottoposto a pratiche sessuali le nuove arrivate (in un caso ci sarebbero stati anche rapporti completi).

«Per due volte ne avevo parlato ai gestori – ha proseguito la ragazza, all’epoca 13 anni, che con un’altra ragazza si è costituita parte civile-. Ma non mi hanno mai creduta. Anzi mi hanno messa in castigo, facendomi andare a letto senza cena. Parlarne era inutile». I guai per i figli dei vertici della comunità, gestita da una cooperativa, sono iniziati dopo le confidenze casuali di una undicenne alla madre. La donna si è allarmata e ha fatto scattare la segnalazione ai carabinieri. Secondo l’accusa le violenze sarebbero state perpetrate tra il 2004 e il 2013. Processo aggiornato al 28 ottobre.