Brescia, 31 gennaio 2011 - È stato un brutto salto nel passato. Ci sono state stagioni, nella storia del Brescia calcio, in cui la contestazione all’esterno dello stadio Rigamonti era forse più la norma che l’eccezione. Ma da anni, probabilmente dall’ultima stagione nella massima categoria, il campionato 2004/2005, gli assembramenti, i cori, sotto gli alberi, all’ingresso delle tribune, sembravano un ricordo. I tre gol incassati in un incontro che la stampa presentava con l’imperativo di vincere, risultato importantissimo per sperare in una salvezza lontanissima, hanno avuto l’effetto di tre bordate. Hanno sbriciolato il muro della fiducia, del dialogo.

 

Nel mirino dei circa 500 tifosi che hanno scandito cori per alcune decine di minuti, soprattutto la società. Ma non sono mancati quelli contro Beretta, allenatore che in sette incontri ha subito cinque sconfitte. I tifosi avrebbero voluto incontrarlo, ma lui si è rifiutato e in un intervista televisiva ha dichiarato: «Mi hanno insultato per tutto l’incontro, non li incontro, è una questione d’educazione». E visto come sono andate le cose l’incontro chiarificatore non ci sarà. Non ci sono stati tafferugli e questo, alla fine, rimane sempre importante. I momenti di maggiore tensione si sono avuti quando ha lasciato lo stadio, scortato dalla Digos, Gianluca Nani. E non sono mancate le contestazioni nei confronti della squadra, il cui rendimento non è certamente esaltante. Alcuni dei giocatori si sono allontanati a bordo di taxi, passando per uscite secondarie.

 

La tensione si è protratta dalle 14,30 alle 16,30. Slogan, calci e pugni contro i cancelli, la richiesta d’incotri, caduta nel vuoto. Tutto ciò accresce ulteriormente la tensione in vista dell’incontro di domenica prossima contro il Bari. E sempre ieri sono stati chiamati gli artificieri perchè è stato trovato un grosso petardo rimasto inesploso. Che oggi potesse finire in questo modo, in caso di sconfitta era possibile, ma non certo. A innescare la protesta, secondo quel che si è sentito ieri tra i tifosi è stato l’atteggiamento, apparso troppo remssivo, della squadra. Se ne riparla domenica prossima.