Strage di piazza Loggia, nuovo appello rinviato per perizia su Maggi

Nei giorni scorsi i suoi legali avevano depositato un'istanza per la sospensione del processo, accompagnata da documentazione medica, sostenendo che le condizioni fisiche di Maggi non gli permetterebbero di affrontare il processo. I familiari delle vittime: "Si rischia la beffa"

L'attentato in piazza della Loggia il 28 maggio 1974

L'attentato in piazza della Loggia il 28 maggio 1974

Milano, 26 maggio 2015 - Subito aggiornato a domani, mercoledì 27 maggio,  il nuovo processo d'appello per la strage di Brescia, otto morti e un centinaio di feriti per la bomba esplosa il 28 maggio 1974 in piazza della Loggia. Il rinvio e' stato determinato dalla decisione della Corte d'assise d'appello di disporre una perizia per valutare le condizioni mediche dell'imputato ed ex leader di Ordine Nuovo, Carlo Maria Maggi. Nei giorni scorsi i suoi legali avevano depositato un'istanza per la sospensione del processo, accompagnata da documentazione medica, sostenendo che le condizioni fisiche di Maggi non gli permetterebbero di affrontare il processo. Oltre a Maggi, e' imputato l'ex collaboratore dei servizi segreti e ordinovista Maurizio Tramonte. 

Nel febbraio scorso la Cassazione aveva annullato le assoluzioni pronunciate a Brescia in entrambi i gradi di giudizio per Maggi e Tramonte, sancendo la definitiva innocenza, dalle stesse accuse, per l'altro ex camerata Delfo Zorzi. Domani verra' nominato il perito a cui la Corte d'assise d'appello affidera' il compito di stabilire se le condizioni mediche di Maggi siano cosi' critiche da impedirgli di partecipare al processo. "C'e' un impedimento assoluto per Maggi a partecipare a questo processo - ha affermato dopo l'udienza il legale che oggi lo rappresentava in aula, l'avvocato Gabriele Civello, sostituto processuale dell'avvocato Mauro Ronco - le patologie a suo carico si sono aggravate di recente e le sue condizioni sono cosi' gravi da rendere pericoloso e sconsigliabile il suo trasferimento da Venezia a Milano per prendere parte al processo". Anche le parti civili hanno nominato un loro consulente per valutare lo stato di salute di Maggi.

 

PERPLESSI I FAMILIARI DELLE VITTIME - Non nasconde la sua amarezza Manlio Milani, presidente dell'Associazione Familiari vittime della strage di piazza della Loggia a Brescia di fronte alla scelta dell'imputato Carlo Maria Maggi di chiedere la sospensione del processo d'Appello bis per ragioni di salute. "È certamente un suo diritto - commenta Milani dopo che i giudici hanno disposto una perizia sull'imputato -, ma in questo modo si rischia la beffa: non ci sarà un giudizio e ognuno potrà interpretare questa vicenda come vuole". Milani ha fatto rilevare come Maggi presenti questa istanza dopo una sentenza della Cassazione secondo la quale ci sono gravi indizi nei suoi confronti. "Non si è mai presentato in aula in tutti questi anni - commenta - né ha mai posto la questione di un legittimo impedimento". Domani, con la nomina dei periti, si capiranno meglio i tempi del processo. Gli esperti indicheranno un termine entro il quale depositare le proprie conclusioni, dopodiché, qualora Maggi fosse effettivamente giudicato incapace di stare in giudizio, la sua posizione potrebbe essere stralciata e il processo proseguire solo per il secondo imputato, l'ex collaboratore dei servizi segreti Maurizio Tramonte, il cui ruolo è però ritenuto secondario