Stamina, riprendono le infusioni. Gli infermieri già sulle barricate

L'ordine degli operatori sanitari sta sulla difensiva: "Fate obiezione di coscienza" di Milla Prandelli

Davide Vannoni (Ansa)

Davide Vannoni (Ansa)

Brescia, 21 luglio 2014 - Tornerà oggi agli Spedali Civili Marino Andolina, il vicepresidente di Stamina Foundation nominato commissario ad acta per il caso del piccolo Federico Mezzina, il bimbo di Fano affetto dal morbo di Krabbe in cura a Brescia. Con lui ci sarà anche Giuseppe Morfino, presidente dell’ordine dei medici di Trapani, nominato invece dal giudice come ausiliario per la prosecuzione delle terapie per un bimbo siciliano con la distrofia di Duchenne, che porterà con sé una sua équipe. A confermarlo è Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation: "Presumibilmente martedì - spiega - si procederà con le infusioni secondo il metodo Stamina ai due bambini, con l’arrivo della biologa, Erika Molino", che invece prenderà servizio come capo équipe per il caso della piccola Noemi, la bimba di due anni di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1. "In particolare per quanto riguarda il bimbo siciliano mi aspetto che, proprio perché per la prima volta collaboriamo con un équipe esterna, venga costruito un protocollo valutazione ben fatto" sottolinea Vannoni. "Credo che questo sia il momento di aprire un dialogo con gli scienziati e con la politica" conclude Vannoni che lancia "un appello alle équipe di biologi che vogliono fare degli studi seri, anche quelle della senatrice a vita Elena Cattaneo e di Paolo Bianco, direttore del laboratorio cellule staminali della Sapienza, perché vengano a vedere la nostra attività e dimostrino, per esempio, che le cellule non si trasformano in neuroni".

Un dialogo Vannoni dovrà però aprirlo anche con gli infermieri, considerato che, come spiega il presidente dell’Associazione infermieri professionali Stefano Bazzana, che nelle scorse ore ha precisato la posizione ufficiale dell’Ordine degli Infermieri in merito alla vicenda Stamina, "l’adesione volontaria all’attuazione di pratiche non validate scientificamente cambia radicalmente la posizione degli infermieri coinvolti con conseguenti responsabilità professionali e deontologiche. La scelta di aderire violerebbe il codice deontologico confliggendo con la posizione della professione e con il paradigma etico di non sottoporre il paziente a cure futili". Ordine che quindi "si riserva di esercitare il potere disciplinare". Nel caso in cui all’infermiere fosse imposto, con ordine di servizio, di praticare il metodo Stamina, potrà comunque "avvalersi della cosiddetta “Clausola di Coscienza”".