Ricatto a luci rosse. E lo stalker finisce in manette

«Hai fatto sesso prima del matrimonio, non ti sposerà più nessuno. O torni con me o ti tratteremo secondo la giustizia tradizionale». Tradotto: lapidazione, fustigazione o altre punizioni che si infliggono nei Paesi dominati dal fondamentalismo di Beatrice Raspa

Stalking

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Brescia, 18 aprile 2015 - «Hai fatto sesso prima del matrimonio, non ti sposerà più nessuno. O torni con me o ti tratteremo secondo la giustizia tradizionale». Tradotto: lapidazione, fustigazione o altre punizioni che si infliggono nei Paesi dominati dal fondamentalismo. È un caso di stalking singolare quello in cui nei giorni scorsi si è imbattuta la Volante, che ha arrestato un operaio del Bangladesh di poco più di 20 anni. Il giovane, residente a Parma (dopo l’arresto è stato sottoposto all’obbligo di dimora, ndr) per riprendersi una connazionale coetanea di casa a Brescia che l’aveva lasciato, ha messo in atto persecuzioni inquietanti, ricordandole che gli usi del Paese d’origine avrebbero sistemato la faccenda con strumenti non proprio all’insegna della tolleranza.

L’operaio e la studentessa si erano conosciuti un paio di anni prima sui campi da cricket. Avevano intrecciato una storia, presto interrotta dalla ragazza per lo stile impositivo del fidanzato. Nei mesi seguenti la ventenne ha poi avviato una frequentazione con un amico comune. L’ex però non l’ha presa bene. A lungo si è fatto trovare sotto casa e davanti alla scuola di lei, avvisata ripetutamente anche via sms che «le tradizioni» avrebbero imposto che l’unione si ricomponesse. Niente da fare. La fedifraga appariva sorda a ogni richiesta e a gennaio 2014 ha ottenuto un ammonimento nei confronti dell’ex, poi denunciato. Dal canto suo lo stalker ha alzato il tiro, inondando il telefono della vittima di foto ritraenti la passata intimità della coppia. Foto girate anche alla famiglia di lei e a decine di connazionali della comunità, così da conquistarli alla causa.

Risultato: alcuni compagni di cricket del fidanzato lasciato si sono presentati sotto l’abitazione della ragazza per ricordarle la «Legge»: «O lo sposi o faremo valere le tradizioni». Una minaccia corroborata da un blitz dell’ex, hanno raccontato il vicequestore vicario Emanuele Ricifari e il dirigente della Volante Stefano Ravel, che prima ha impedito alla studentessa di rincasare sbarrando l’ingresso con l’auto, poi le ha tappato la bocca e le ha sottratto il cellulare. Il padre della giovane però ha visto tutto dalla finestra e chiamato il 113. Alla Volante lo stalker ha mostrato foto e video a luci rosse dichiarando i propri intenti moralizzatori: «Non la sposerà più nessuno, la famiglia doveva sapere».