Violenza e stalking, due arresti: le vittime salvate dalla polizia

Brescia, intervento degli agenti anche per liti tra coinquilini. "È la mia donna, la picchio quando mi pare" di B.Ras.

Violenza sulle donne (Foto di archivio)

Violenza sulle donne (Foto di archivio)

Brescia, 24 marzo 2015 - Due arresti per violenza (uno per maltrattamenti, uno per stalking) e un provvedimento di allontanamento dall’abitazione di residenza adottato in chiave innovativa, emesso non già per proteggere la moglie dal marito manesco ma per separare due inquilini litigiosi. Se ne è occupata la Volante nei giorni scorsi, chiamata in poche ore a interventi in sequenza in città. Il primo blitz alle 5 del mattino in via Crocefissa di Rosa, dopo la segnalazione di urla forsennate in un appartamento. La polizia ha trovato una 31enne lituana in lacrime appena pestata dal consorte, un egiziano di 42 anni. Lui - i bimbi di 6 e 8 anni in casa - ha confermato senza batter ciglio: «È la mia donna, la picchio quando mi pare». Nello specifico la donna è stata punita per averlo svegliato all’alba - lei doveva recarsi al lavoro - e per non avere rassettato casa. I medici hanno scoperto sul suo corpo lividi pregressi. E la 31enne, che mai aveva denunciato prima (eppure si era trovata con un polso rotto) ha rivelato un passato costellato di botte. Arrestato per maltrattamenti, il 42enne è stato scarcerato e sottoposto al divieto di avvicinamento alla moglie.

Non è un caso di violenza tra coniugi ma tra inquilini quello che ha originato per un 36enne bresciano un provvedimento di allontanamento d’urgenza dall’abitazione di residenza, in via Apollonio, che condivideva con un ventenne e una signora di 50, insieme per ammortizzare affitto e bollette. La signora ha chiamato il 113 perché gli uomini come sempre se le davano di santa ragione. Il più giovane ha però raccontato di essere stato colpito alla testa con un martello (poi sequestrato). L’esito di mesi di dispetti reciproci, peraltro culminati tempo fa nella denuncia del 36enne per procurato allarme. L’uomo infatti, pur di togliersi di torno il convivente, con problemi di dipendenza dalla droga, aveva spedito a casa polizia e ambulanza sostenendo stesse male. Una bugia. Da ultimo un 42enne pakistano è stato arrestato per stalking. Sposato e con tre figli l’uomo, titolare di un bar, aveva perso la testa per una dipendente, una moldava di 26, che per liberarsene era arrivata a licenziarsi. Lei a febbraio aveva già denunciato pedinamenti e telefonate moleste. Finché l’altro giorno la ragazza si è trovata l’ex datore di lavoro fuori al nuovo bar in cui lavora, in via Corsica, lui a urlarle dalla strada il suo amore folle. «Ma io la amo» si è giustificato.