Lega Pro: il Lumezzane è retrocessa, ma può chiedere il ripescaggio

La società valgobbina è la sola delle nove scese in D ad essere in regola con i criteri per avanzare la fatidica domanda, ma il costo potrebbe "fermare" la dirigenza rossoblu

Il Lumezzane cerca appigli per rialzarsi dopo l'amara retrocessione

Il Lumezzane cerca appigli per rialzarsi dopo l'amara retrocessione

Brescia, 31 maggio 2017 - Anche se l'incertezza rimane la nota dominante in merito al futuro del Lumezzane, c'è comunque una annotazione che merita di essere sottolineata. Una situazione confermata dai regolamenti e dalle direttive volute dai vertici della stessa Lega Pro. In questo senso è ormai ufficiale che la società valgobbina è l'unica, tra le nove retrocesse al termine di questa stagione, che presenta i requisiti in regola per poter avanzare la domanda di ripescaggio. Tutte le altre, norme alla mano, sono obbligate a far ripartire la loro corsa dalla D senza la speranza di poter essere riammessi direttamente al calcio professionistico.

In effetti squadre come Taranto, Racing Roma, Lupa Roma, Melfi, Forlì e Vibonese sono già state ripescate negli ultimi cinque anni, mentre l'Ancona è stata messa fuorigioco dal mancato pagamento degli stipendi dell'ultima stagione e il Tuttocuoio dalla mancanza di uno stadio a norma nel proprio Comune. Tutto questo per una conferma che, viste anche le grandi difficoltà che stanno coinvolgendo molti sodalizi di Lega Pro, potrebbe rappresentare una via privilegiata per il Lumezzane per conservare il suo posto nei professionisti. C'è però solo un "ma" ed è che la domanda di ripescaggio dovrà essere accompagnata da un contributo a fondo perduto assai oneroso (la cifra dovrebbe aggirarsi sui 250.000 euro). Un "investimento" che il presidente Renzo Cavagna al momento sembra poco propenso ad effettuare, soprattutto se non entreranno nuove forze in società.