William, sfregiato con l'acido: "Io, vittima come Pietro. Servono pene severe o capiterà anche ad altri"

William Pezzullo è rimasto invalido al 100%. Il caso del ventiduenne sfregiato a Milano dalla studentessa bocconiana con la complicità di un amico ha un precedente avvenuto a Brescia nel 2012, simile per dinamica e conseguenze di Beatrice Raspa

William Pezzullo, il baristadi Travagliato sfregiato con l’acido solforico dalla fidanzata e da un complice

William Pezzullo, il baristadi Travagliato sfregiato con l’acido solforico dalla fidanzata e da un complice

Travagliato (Brescia), 3 gennaio 2015 - «Se Pietro avrà bisogno di una mano mi farebbe davvero piacere aiutarlo». Il caso del ventiduenne sfregiato a Milano dalla studentessa bocconiana con la complicità di un amico ha un precedente avvenuto a Brescia nel 2012, simile per dinamica e conseguenze. Era la notte tra il 19 e il 20 settembre. William Pezzullo, barista di Travagliato, oggi 28 anni, era sotto casa di un’amica quando fu prima malmenato e poi aggredito con una secchiata di acido solforico lanciata da due incappucciati. A organizzare la spedizione punitiva fu la ex, Elena Perotti, 23 anni incinta al nono mese di un bimbo a suo dire del barista, il quale l’aveva lasciata e negava che il figlio fosse suo. Per questo meritava una lezione. Nel piano la giovane madre coinvolse un buttafuori di dieci anni più grande, Dario Bertelli, invaghito di lei. William per quella atroce vendetta è rimasto invalido al cento per cento. Per mesi ha rischiato di morire. Ha perso l’occhio destro e con il sinistro vede solo ombre. Non ha più i padiglioni auricolari. Ha il corpo martoriato da cicatrici.

Ha venduto il bar per pagarsi le terapie e vive chiuso in casa, accudito dalla madre, sempre in attesa di un nuovo intervento chirurgico che spera possa portargli qualche miglioramento. Quando ha sentito che un altro ragazzo ha subito la stessa sorte ha provato un forte sentimento di solidarietà. «Anche Lucia Annibali (l’avvocatessa a sua volta sfregiata con l’acido, ndr) mi aveva contattato per darmi delle dritte. Io vorrei fare lo stesso con la famiglia di Pietro, che magari ha bisogno di informazioni sui medici». Elena Perotti è stata condannata in via definitiva a 8 anni. All’amico ne sono stati inflitti 10. «Se la giustizia non dà pene severe il rischio è l’emulazione» dice il barista. «Mio figlio sta cercando di non mollare ma ultimamente è crollato – confida la madre Fiorella -. Con l’occhio superstite vede sempre meno e non si rassegna all’idea della cecità. Spero che nel 2015 Willy possa fare il trapianto di cornea, per cui siamo da tempo in lista d’attesa. Poi penseremo all’impianto dei padiglioni auricolari».