Sbagliò il dosaggio nella flebo del paziente, la Cassazione conferma licenziamento dell'infermiera

In primo grado, invece, il licenziamento era stato annullato dal Tribunale bresciano "per mancanza di prova della condotta addebitata alla lavoratrice"

Un ospedale

Un ospedale

Brescia, 31 ottobre 2014 - Confermato dalla Cassazione il licenziamento di una infermiera degli 'Spedali civili' di Brescia che aveva provocato una emorragia cerebrale a un paziente, ricoverato da vari giorni, al quale aveva messo nella flebo una dose di eparina dieci volte superiore a quella prescritta. Ad avviso della Suprema Corte, la Corte di Appello bresciana ha giudicato che una simile negligenza provoca "il venire meno del rapporto fiduciario tra le parti, considerata la gravita' dell'errore in quanto, pur avendo dubbi sull'esatta quantita' di eparina da somministrare, la donna non ha controllato le specifiche di posologia del farmaco e non ha chiaramente esposto i propri dubbi al fine di ottenere piu' esaurienti spiegazioni dal medico cui si era rivolta". In pratica, l'infermiera - riassume la Cassazione nella sentenza 23209 depositata oggi - "aveva confuso i millilitri contenuti in ogni flacone di farmaco con le unita' di eparina da somministrare". In primo grado, invece, il licenziamento era stato annullato dal Tribunale bresciano "per mancanza di prova della condotta addebitata alla lavoratrice".