Carcere di Canton Mombello, trenta detenuti coinvolti in una violenta rissa

Due gruppi di detenuti immigrati sono stati protagonisti di una maxi rissa. Lo scontro è stato interrotto a fatica dagli agenti della Polizia penitenziaria di Beatrice Raspa

Detenuto in carcere (ImagoE)

Detenuto in carcere (ImagoE)

Brescia, 2 luglio 2015 - Ancora una maxirissa nel vecchio carcere di Canton Mombello a Brescia. Ieri sera intorno alle 20, al terzo piano della casa circondariale, si sono azzuffati due gruppi di detenuti immigrati - almeno una trentina - da una parte stranieri dell'est, in prevalenza albanesi, e dall'altra nordafricani. Un violento pestaggio - un detenuto è stato medicato al Civile - interrotto a fatica dagli agenti della Polizia penitenziaria che hanno riportato la calma.

«Quanto accaduto ieri sera a Brescia e l'altro ieri a Modena rappresenta l'ennesima aggressione del personale, che viene assalito con le lamette - si legge in una nota diffusa dal segretario generale del sindacato Sinappe, Roberto Santini -. Non si tratta di episodi isolati, meno che mai derubricabili in "rischi del mestiere". Sarebbe un serio errore non avviare una riflessione sulla tenuta della sorveglianza dinamica perché sta pregiudicando la sicurezza interna agli istituti - continua la nota - . Ormai siamo in presenza di un sistema a celle aperte, che nulla ha a che vedere con l'evoluzione della modalità operativa della sorveglianza. La necessità di garantire negli istituti ordine e disciplina torna ad essere un tema centrale«.

Sulla maxirissa che ieri sera ha coinvolto una trentina di detenuti immigrati nel carcere Canton Mombello di Brescia è intervenuto anche l'assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali: "Si è trattato di un vero e proprio scontro tra bande, con nordafricani da una parte e stranieri dell’est dall’altra - ha sottolineato - . Episodi simili si sono verificati nelle scorse settimane anche a Bergamo e Cremona, oltre che a marzo nello stesso carcere di Brescia. Esprimo solidarietà agli agenti e alla direttrice della casa circondariale, che stanno lavorando sotto organico e con un numero di detenuti superiore al massimo consentito. Invito il Governo a risolvere presto la questione«.

Per l'assessore serve una svolta: «Ormai la questione del sovraffollamento carcerario non è più rimandabile, è necessario far scontare la pena ai detenuti stranieri nel proprio Paese d’origine. Questo intervento consentirebbe di risparmiare ingenti risorse economiche e permetterebbe di avere spazio per far rispettare le sentenze, visto che in Lombardia la popolazione carceraria di origine straniera è circa il 50% di quella totale".