Uscito dal carcere da 48 ore, cerca di rapinare due banche in pochi minuti: arrestato

L'uomo, un 46enne bresciano, era uscito domenica dalla casa circondariale di Mantova e ora si trova nuovamente dietro le sbarre, questa volta nel carcere di brescia di Paolo Cittadini

Un carcere

Un carcere

Brescia, 28 settembre 2014 - Domenica scorsa è uscito dalla casa circondariale di Mantova, due giorni dopo è tornato dietro le sbarre questa volta quelle del carcere di Brescia. Per lui, vien da dire, è stato impossibile restare lontano dal crimine per più di 48 ore. Protagonista un bresciano di 46anni accusato di due tentate rapine a distanza di pochi minuti l’una dall’altra nel cuore del centro storico di Brescia. L’uomo intorno alle tre del pomeriggio di martedì è entrato nella filiale del Banco di Brescia in piazza della Loggia e si è parato davanti al cassiere con una siringa in mano. «Questa è una rapina. Dammi i soldi», si è messo ad urlare il pregiudicato. L’impiegato non ha perso la calma e ha spiegato al rapinatore che nella filiale era stata installata un modello di cassa che poteva essere aperta solo in occasione di reali operazioni contabili. Il 46enne ha capito che difficilmente avrebbe messo a segno il colpo e così è uscito dalla banca in tutta fretta.

Aveva, però, così bisogno di denaro che ha percorso a piedi solo pochi metri ed è entrato in un’altra filiale dello stesso istituto di credito. A essere preso di mira questa volta è stato lo sportello tra via Trieste e piazza del Duomo. Sempre con la solita siringa tra le mani, il 46enne è entrato nella filiale urlando minacciosamente. Ha raggiunto una cassiera e come nel primo caso ha chiesto che gli venisse consegnato il denaro presente. Le urla e il trambusto hanno però messo in allarme il vicedirettore dell’agenzia del Banco di Brescia che ha lasciato il suo ufficio per vedere cosa stesse accadendo. Il rapinatore ha capito che anche in questo caso non avrebbe portato a casa alcunché e per la seconda volta in pochi minuti è tornato sui suoi passi fuggendo il più velocemente possibile della banca.

Sulle sue tracce si è immediatamente messa la squadra Mobile della polizia a cui il responsabile della sicurezza della seconda filiale visitata dal 46enne aveva in tempo di record trasmesso i fotogrammi della telecamera di sicurezza in cui si vedeva l’uomo, entrato in banca a volto scoperto. Far corrispondere un nome a quella faccia è stato un gioco da ragazzi. Le immagini sono quindi state trasmesse sugli smartphone degli agenti dei vari equipaggi impegnati sul territorio. In meno di due ore il 46enne è stato individuato nei pressi della stazione ferroviaria dove è stato bloccato e sottoposto a fermo giudiziario. Il giudice davanti a cui è comparso ha convalidato il provvedimento. Per l’uomo si sono riaperte dunque le porte del carcere dove attenderà il processo che lo vedrà sul banco degli imputati con l’accusa di tentata rapina.