Sequestrarono imprenditore, lieve sconto in Appello per i due kosovari

Poli era stato atteso sotto casa da due incappucciati con la pistola in pugno. Tramortito dal calcio dell’arma assestato in testa, il malcapitato era poi stato legato mani e piedi, rapinato della Bmw e infilato nel bagagliaio dell’auto di Bras

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Brescia, 25 ottobre 2014 - Sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni e rapina. Sono i reati di cui dovevano rispondere due kosovari di casa a Roccafranca, 26 e 27 anni, che la sera del 9 luglio 2012 avevano rapito per un paio di ore un noto imprenditore dolciario di Orzinuovi, Oscar Poli. Condannati in primo grado a 14 anni e 10 mesi e a 12 anni e 8, ieri i due erano davanti alla corte d’assise d’appello, la quale ha confermato il verdetto di primo grado regalando un piccolo sconto di pena (a uno sei mesi, all’altro quattro) grazie alla concessione di un ampliamento delle attenuanti generiche.

Poli era stato atteso sotto casa da due incappucciati con la pistola in pugno. Tramortito dal calcio dell’arma assestato in testa, il malcapitato era poi stato legato mani e piedi, rapinato della Bmw e infilato nel bagagliaio dell’auto. Due ore di corse folli per la campagna della Bassa, e poi il rilascio dietro promessa di un pagamento di 50mila euro. Le pressanti telefonate alla vittima perché estinguesse il “debito” pattuito avevano però incastrato i sequestratori (due conoscenti dell’imprenditore) arrestati dai carabinieri.