"Segnala il clandestino" a Orzinuovi . E la Lega Nord sbarca al mercato

Attraverso Facebook la sezione della Lega Nord di Orzinuovi ha invitato all’appuntamento 1.400 persone, in una ventina hanno risposto presente ma ieri mattina al banchetto del Carroccio allestito lungo il percorso del mercato del paese della Bassa si sono fermati in molti di più di Paolo Cittadini

Federica Epis

Federica Epis

Orzinuovi (Brescia), 1 agosto 2015 - Attraverso Facebook la sezione della Lega Nord di Orzinuovi ha invitato all’appuntamento 1.400 persone, in una ventina hanno risposto presente ma ieri mattina al banchetto del Carroccio allestito lungo il percorso del mercato del paese della Bassa si sono fermati in molti di più. «In poche ore abbiamo «bruciato» oltre mille volantini – spiega Federica Epis, segretario della Lega di Orzinuovi – e tutti quelli che si sono fermati sono d’accordo con la nostra proposta. Non vogliamo profughi nel nostro Comune e chiediamo a tutti di contattarci se vengono a sapere di associazioni, enti o privati che stanno ospitando o intendono accogliere quelli che per noi restano clandestini. L’amministrazione comunale si è detta disposta a trovare spazi per queste persone. Noi non ci stiamo perché non c’è alcuna trasparenza in queste questioni».

Diverse le persone pronte a dare il proprio contributo. «Condivido questa iniziativa – ammette Angiolino Benedetti – E farò la mia parte se necessario per difendere la sicurezza di Orzinuovi». Sicurezza, questo hanno paura di perdere gli abitanti di Orzinuovi che appoggiano la posizione del Carroccio. «Non sappiamo chi siano queste persone – spiega il signor Battista Giovannoni – Chissà per quanto tempo poi resteranno qui. Capisco che scappino dalla guerra, ma in Italia e nelle nostre comunità non c’è spazio per tutti». Per Catullo Uberti l’iniziativa della Lega può portare un po’ di ordine. «In questa partita dell’accoglienza non si capisce più nulla – osserva - Prima poi bisognerebbe aiutare gli italiani che faticano a sopravvivere alla crisi e poi tutti gli altri». Hamed Said è in Italia da 8 anni. Si avvicina al banchetto e prende un volantino: «Ancora non ho capito cosa vogliano con questa iniziative – osserva – Gli stranieri che vengono qui non vogliono fare del male a nessuno, solo poter lavorare».

A dare sostegno all’iniziativa arriva anche Davide Caparini. Il parlamentare del Carroccio difende l’iniziativa dei colleghi di partito di Orzinuovi e rispedisce al mittente le critiche di chi ricorda come il primo a chiedere alle Regioni di mettersi a disposizione nell’accoglienza sia stato Roberto Maroni nel 2011 quando l’odierno governatore della Lombardia, e baluardo contro gli arrivi dei richiedenti asilo, era ministro degli Interni. «C’era la guerra in Libia – ricorda – e il paese nordafricano era la nostra barriera contro l’invasione tanto che nel 2010 gli arrivi furono solo 4mila. Ora la situazione è fuori controllo per colpa del Viminale tanto che questa partita ci costa oltre 2 miliardi di euro all’anno che potrebbero essere investiti su altri capitoli».