Palazzolo sull'Oglio, 7 ottobre 2011 - Procurato allarme. Questa l’accusa mossa dalla Procura di Brescia nei confronti dell’assessore all’Urbanistica, viabilità ed edilizia privata del Comune di Palazzolo sull’Oglio, Stefano Raccagni. Il politico, classe 1986, perito industriale, studi di Giurisprudenza presso l’università di Bergamo, attivista dei Giovani padani prima, eletto per la Lega Nord poi, è finito nei guai per un rave party di troppo.
Nel senso che quella festa clandestina tutto volume, pasticche e alcol da lui denunciata, secondo il magistrato, non c’è mai stata.

 

Difficile prendere fischi per fiaschi per simili situazioni: eventi del genere richiamano “sballoni” da ogni dove e il rumore della martellante musica techno s’espande nel raggio di chilometri. Eppure parrebbe sia proprio così.
I fatti si collocano più o meno nel periodo della scorsa Pasqua: il 24-25 aprile, per la precisione, è la data incriminata. Raccagni, secondo quanto si apprende, avrebbe segnalato con anticipo il fatto ai carabinieri (Palazzolo è sotto il controllo della Compagnia di Chiari), ma, convinto che i militari non si fossero abbastanza mossi per monitorare la situazione, ha rinoltrato l’invito (oltre che la rimostranza contro l’Arma) alla questura.
 

 

Dati gli ottimi rapporti fra le due forze dell’ordine, la questura e il comando provinciale dei carabinieri decidono di vederci chiaro. In particolare, i miliari stilano una dettagliata relazione per il magistrato in cui si afferma con assoluta certezza che mai un rave party è stato organizzato in quella data a Palazzolo.

 

Vista la situazione, al magistrato non è restato altro che denunciare il giovane politico bresciano per il reato di procurato allarme: la firma è del 22 settembre. Non solo. Su di lui, come sull’associazione civica denominata “Le Sentinelle” di cui fa parte e assurta alle cronache per le cosiddette ronde. Tante da parte loro, nel corso del tempo, le segnalazioni inviate alle forze dell’ordine e tante le discussioni sul tema avanzate da parte del Pd locale.