Adamello, giù le mani dal parco: scatta petizione

Comune Breno vorrebbe stralcio di 102 ettari di FEDERICA PACELLA

Uno scorcio del Parco dell'Adamello

Uno scorcio del Parco dell'Adamello

Brescia, 10 genanio 2016 - Oltre 1.800 firme per salvare un milione di metri quadri del Parco dell’Adamello nel comune di Breno. E’ stato quasi raggiunto l’obiettivo delle 2000 sottoscrizioni raccolte tramite la piattaforma charge.it dalla petizione lanciata dalla Lac Brescia. A supportare l’iniziativa della Lega anti caccia, le associazioni Uomo e territorio Pro natura, Legambiente, Amici della Natura, Italia nostra, LOntanoVerde, Commissione tutela ambiente montano del Cai, Conferenza stabile delle sezioni Cai, Cai di Cedegolo, Biodistretto di Valcamonica e Osservatori territoriali di Darfo e di Edolo. «Il Comune di Breno – ricostruiscono le associazioni in una lettera inviata all’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi - ha chiesto e ottenuto dalla Comunità montana una richiesta formale indirizzata alla Regione per sottrarre al Parco naturale oltre 1 milione di metri quadri di territorio a forte vocazione naturalistica. La richiesta, formalizzata dal sindaco Sandro Farisoglio, trova origine e motivazioni in una promessa elettorale fatta ai cacciatori locali, in spregio al buon senso e alla normativa regionale vigente che prevede la riduzione dei parchi naturali solo in caso di motivata e comprovata perdita delle valenze naturalistiche delle aree già perimetrate».

Lo stralcio riguarderebbe 102 ettari di zona di riserva naturale orientata «Alto Cadino-Val Fredda». La richiesta sarebbe già arrivata sul tavolo del Pirellone, a inizio dicembre. L’iter è ancora alle fasi iniziali; con la mobilitazione, si spera di fermare tutto sul nascere. «La prossima settimana – spiega Katia Impellittiere, responsabile Lac Brescia – chiederemo un incontro formale con l’area ambiente della Regione, per avere un aggiornamento e capire se c’è l’intenzione di procedere». La Comunità ha sostenuto la richiesta di riperimetrazione del Comune di Breno con la motivazione che gli attuali confini non sarebbero chiari. Secondo le realtà ambientaliste, ne sono stati proposti altri ancora meno chiari, ma utili a liberare dal vincolo di parco un’area vasta quanto 123 campi da calcio, nonostante il parere contrario dell’Ufficio tecnico del Parco dell’Adamello (settore della stessa Comunità), redatto dal direttore Dario Furlanetto. Secondo quest’ultimo, «l’arretramento proposto del confine avviene su una linea che, se per un tratto si attesta su viabilità e sentieri esistenti, in altri tratti non segue alcun elemento fisiografico, riproponendo di fatto l’aleatorietà dell’identificazione confinale che si vorrebbe correggere». Non da ultimo, l’area da stralciare è anche perimetrata come Sito di importanza comunitaria, Sic, e come Zona di protezione speciale: come tale è preziosa per la conservazione della coturnice, del gallo forcello e della lepre variabile. «Una modifica al ribasso – segnalano nella lettere le associzioni – della superficie di un’area protetta caratterrizzata da alti livelli di biodiversità sulla base di una banale promessa elettorale costituirebe un pericolosissimo precedente che aprirebbe la strada a decine di altri tentativi analoghi». La richiesta all’assessore Terzi è di «non cedere a una politica locale miope disposta a svendere il futuro del proprio territorio a vantaggio di piccoli interessi particolari». Alla Commissione regionale che esaminerà il caso, le associazioni chiedono inoltre un’audizione urgente. Se l’iter dovesse confermare lo stralcio, la promessa è di portare il caso nelle sedi ministeriali e comunitarie.